ENRICO BAJ Mobili animati
Author(s) | Baj Cerini Roberta, Celant Germano | ||
Editor | Skira | Place | Milano |
Year | 2009 | Pages | 264 |
Measure | 24x28 (cm) | Illustration | 118 colori e 114 b/n |
Binding | cart. ill. | Conservazione | |
Language | Weight | 2100 (gr) | |
ISBN | 885720250X | EAN-13 | 9788857202501 |
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Milano, Fondazione Marconi, 27 maggio - 24 luglio 2009.
Testo Italiano e Inglese.
La mobilità e l’elasticità, l’aggressività e la felinità di un animale, con il suo corpo striato e sinuoso, sono le qualità che Enrico Baj intendeva dare ai suoi mobili, per farli vivere in una dimensione seducente, quanto mostruosa. I “mobili animati”, realizzati tra il 1960 e il 1962, sono dipinti che fanno ricorso a frammenti di legno e di tessuti, di decoro e di rivestimento recuperati da mobili d’epoca. Nella loro materialità e nel loro stile evocano un gusto borghese, a cui l’artista irride, mentre propongono un oggetto pittorico che, mettendo insieme mediante l’assemblage e il collage, stoffe e maniglie, ebanisterie e pomi, specchi e impiallacciature, diventa una variazione fantastica e gioiosa di fare arte.
All’interno del libro, il momento artistico di Baj viene inquadrato storicamente per anni, dal 1959 al 1962, che sono preceduti da un’ampia raccolta di documenti, che evidenzia la vivacità dell’ambiente culturale di quel periodo. Muovendosi tra Milano e Parigi, conosce infatti i grandi maestri del Dadaismo e del Surrealismo, come Marcel Duchamp, André Breton e Max Ernst, ma anche gli artisti della generazione a lui contemporanea, come Piero Manzoni, Lucio Del Pezzo, Asger Jorn, Yves Klein e Bill Copley. Si confronta con movimenti internazionali quali il New Dada americano e il Nouveau Rèalisme francese, con i quali condivide l’uso del collage e dell’assemblage nonchè il largo impiego di oggetti prelevati dal contesto urbano. Risulta inoltre costante la frequentazione di poeti come Andrè Pieyre de Mandiargues, Octavio Paz, Nanni Balestrini, Edoardo Sanguineti e Antonio Porta, che hanno lasciato preziosi contributi critici, che arrichiscono la lettura della serie dei “Mobili” e dei “Personaggi”, rendendoli un momento estremamente significante della storia dell’arte moderna e contemporanea. (T-CA)
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