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Filippo Lippi Gli Affreschi del Duomo di Prato

Filippo Lippi Gli Affreschi del Duomo di Prato
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Istituto Italiano d'Arti Grafiche Bergamo
1944 XVII - 40
22X32 (cm) 40 tavv. b/n f.t.
bross. ill.
  1500 (gr)
N/D N/D
 

not available

Mario Salmi (San Giovanni Valdarno, 14 giugno 1889 – Roma, 16 novembre 1980) è stato uno storico dell'arte e critico d'arte italiano. Filippo di Tommaso Lippi nacque a Firenze nel 1406 circa. Intorno al 1419 pronunciò i voti nel convento del Carmine. La sua formazione si basa sugli esempi del plasticismo di Masaccio e sulla luminosità cromatica di Masolino. La sua prima opera documentata è datata al 1432, si tratta dell'affresco con la Conferma dell'ordine carmelitano dipinto nel chiostro della Chiesa del Carmine a Firenze, non ci è nota l'attività artistica svolta dal maestro prima di tale data. L'influenza di Masolino e di Masaccio è evidente nella Madonna dell'umiltà che si trova al Museo del Castello Sforzesco di Milano, dove la ricerca di valori plasticismo si arricchisce dell'insegnamento che gli viene dalla scultura coeva sopratutto di Donatello, questo conferisce al dipinto un modellato più largo e un espandersi dei volumi in superficie. Per un breve periodo, l'artista, soggiornò a Padova, successivamente dipinse la Madonna di Corneto Tarquinia datata al 1437 che oggi si trova alla Galleria Nazionale di Palazzo Barberini a Roma. Il dipinto presenta evidenti richiami alla cultura fiamminga che aveva probabilmente assimilati i durante il suo soggiorno Padova, in questo dipinto è assente la solennità e l'imponenza delle figure masaccesche per lasciar posto ad una scioltezza di linee e volumi che fanno trasparire l'interiorità dei personaggi. Nel 1437 gli viene commissionata la Pala Barbadori per la Chiesa di Santo Spirito e che oggi si trova al Louvre di Parigi. Lo spazio, in questo dipinto, è interamente abitato da figure che danno un certo movimento con i loro panneggi riccamente definiti: tutti personaggi della scena sono curati nei particolari sia nelle vesti sia nella rappresentazione dei volti e degli stati d'animo. Nelle opere della maturità del pittore si fa strada l'influsso che ebbero il Beato Angelico e Domenico Veneziano, questo è evidente negli affreschi con Storie dei santi Giovanni Battista e Stefano dipinti nel Duomo di Prato tra il 1452 del 1464. Le scene si stagliano su sfondi architettonici, mentre le figure assumono atteggiamenti statici e sono studiate negli atteggiamenti e nell'espressione dei volti. In questo periodo dipinse numerose altre opere tra le quali la Madonna del ceppo, l'Adorazione del Bambino, l'Annunciazione, e la Madonna e angeli. L'ultima opera di Filippo Lippi fu il ciclo di affreschi per il coro del Duomo di Spoleto. L'artista morì a Spoleto nel 1469. (T-CA)
 
 

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