(Cataloghi Arte Giunti). 

 

 

Presentazione di Edoardo Speranza. 

Premessa di Antonio Paolucci. 

 

Questa mostra è innanzitutto una doverosa ''riparazione'' nei confronti di un artista grandissimo, da richiamare all'attenzione e all'ammirazione del pubblico italiano e internazionale; è l'omaggio di Firenze a questo suo figlio ''adottivo'', che non solo ha accresciuto con le sue opere la bellezza della città, ma le ha consentito di mantenere, a suo tempo, il lustro di capitale delle arti; ed è, infine, un appuntamento con un protagonista della Scultura che il Bargello non poteva più rimandare: qui si raccoglie infatti il maggior numero di opere del Giambologna, che per quanto fiammingo di nascita (si chiamava infatti Jean de Boulogne), fu artista ''mediceo'' e fiorentino d'elezione.