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Fra le innumerevoli testimonianze di storici e di letterati, c'era bisogno ancora d'un'aggiunta alla bibliografia medicea?
Ci è sembrato di si, almeno per due ragioni.
La prima: nella storia dei Medici, di solito, viene dato un grande merito alle prime generazioni. Invece, è fatto eccessivo carico alle ultime. Ora, se è vero che occorrono qualità e virtù per accumulare una riccheza, conquistare un potere, farsi una fama; è altrettanto e più vero che, non è facile trattenere la ricchezza ereditata, mantenere il potere trasmesso, conservare il buon nome avuto.
La fortuna è sempre un'eccellente pronuba. La disgrazia è sempre un'inesorabile parca. Ecco perchè, in questo libro, i capitoli sui primi Medici non sono osannanti, e quelli sugli ultimi non sono impietosi.
La Seconda: di solito, la fortuna dei Medici è attribuita soltanto agli uomini. In questo libro, invece, viene data una parte di merito o di demerito anche alle donne: quelle che uscirono dalla casa e quelle che vi entrarono. E questo non per galanteria, ma per verità; non per compiacenza, ma per giustizia.

Usato ottime condizioni livevissimi segni del tempo. (T-CA)

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