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Ginevra, Musée d’Art et Histoire, 26 febbraio - 30 maggio 2004.

Cinque secoli di icone greche attraverso una selezione di capolavori (alcuni famosissimi, altri assolutamente inediti) dalla collezione Rena Andreadis, una delle più importanti collezioni private di icone greche al mondo, parte della quale è stata donata al Museo Benaki di Atene.Assolutamente straordinaria per la qualità, l’interesse scientifico e la quantità delle opere, la collezione Andreadis riunisce una selezione di icone che spaziano dal XIV al XVIII secolo e coprono una vasta area geografica da Costantinopoli alla Magna Grecia, da Creta alle isole ioniche, alla Grecia continentale. Particolarmente varia anche l’iconografia, che vede i più famosi e diffusi soggetti religiosi affiancati da altri meno conosciuti e comuni, tipici di singole aree geografiche o di particolari periodi storici. Curato da Anastasia Drandaki (conservatrice della collezione bizantina del Museo Benaki di Atene), il volume, che accompagna l’esposizione ginevrina, analizza l’evoluzione di questo particolare genere artistico: dalle opere più antiche risalenti all’epoca della dinastia imperiale bizantina dei Paleologhi (XIII-XIV secolo), alla nascita e allo sviluppo della scuola di pittura cretese nel XV e XVI secolo (con le straordinarie opere di Angelos Akotantos e Andreas Ritzos), alle botteghe della Magna Grecia e all’influenza degli artisti cretesi nei dipinti del Monte Athos nella seconda metà del Cinquecento, fino agli sviluppi della scuola cretese nel tardo Seicento e alle botteghe della Macedonia e della Grecia centrale nei primi decenni del Settecento. (T-CA)

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