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Gli inca, creatori del più potente stato dell'America precolombiana, unificarono le tradizioni locali raccolte in ogni parte del territorio stipandole nella capitale Cuzco come in un magazzino, per poi ridistribuirle a ogni regione. Ciò che prima era appartenuto a Tiahuanaco, Chimor, Nazca o Quito, a civiltà lontane come quelle di Huari e Chavín, divenne proprietà incaica, un miscuglio da cui nacque quello che gli spagnoli trovarono: una stupenda sintesi dello sviluppo culturale dell'area andina.
In questo suo libro che rifugge dalla vieta celebrazione ideologica e agiografica, Westphal traccia la storia di un popolo che si dispone su tre periodi: nascita e sviluppo di un sistema politico totalitario basato sulla stratificazione gerarchica e su una politica sociale illuminata, da stato assistenziale se non proprio del benessere. All'ascesa segue la decadenza, allo splendore la miseria di un intero continente cominciata con la dominazione spagnola e proseguita fino ai nostri giorni con l'influenza imperialistica multinazionale. Il ricco materiale documentario arti plastiche, cronache locali, documenti, testi religiosi, mappe ecc. e la vivacità del ritmo narrativo fanno di questo libro un'opera di indiscusso valore. Ma a conclusione un grande interrogativo, non solo dell'autore ma dell'intero Occidente, rimane: riuscirà l'indio oggi nodoso come albero, immobile, apatico, privo di coraggio, inebetito da cocaina, secoli di oppressione e da una schiavitù senza fine a risollevarsi dalla degradazione e a riconquistare la libertà e la propria identità? La risposta sta anche a noi.

Note alle condizioni del volume

Usato buone condizioni, strappetti alla sovraccoperta, segni di uso e del tempo. (T-CA)

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