La fabbrica delle meraviglie La manifattura di pietre dure a Firenze
Author(s) | a cura di - edited by Annamaria Giusti | ||
Editor | Edifir | Place | Firenze |
Year | 2015 | Pages | 312 |
Measure | 21x30 (cm) | Illustration | 372 ill. a colori e b/n n.t. - 372 color and b/w ills |
Binding | bross.ill colori con alette - paperback illustrated | Conservazione | Usato Ottime Condizioni - used very good |
Language | Italiano - Italian text | Weight | 1800 (gr) |
ISBN | 8879706675 | EAN-13 | 9788879706674 |
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(Restauro - Esperienze di restauro).
La celebre manifattura artistica fondata da Ferdinando I de’ Medici nel 1588, e brillantemente attiva per tre secoli, mancava finora di uno studio che illuminasse per esteso le vicende di questa singolare istituzione, prodigiosamente arrivata ai giorni nostri come parte del moderno Opificio delle Pietre Dure. Questo libro non presenta solo un’antologia delle sfolgoranti creazioni della manifattura, ivi inclusi inediti capolavori di recente recuperati, ma illumina il contesto che li rendeva possibili. Vengono così alla ribalta i committenti e i destinatari di quest’arte supremamente aristocratica, collegati da un circuito “regale” che da Firenze conduceva alle corti di tutta Europa; gli artisti che con la loro inventiva contribuivano alla fantasiosa qualità delle produzioni; gli artefici di perfezionistica bravura, visti anche nella quotidianità feriale del loro lavoro e nei tratti della loro personalità; i viaggiatori illustri, da Montaigne a Mark Twain, che nel soggiorno fiorentino non mancavano di far visita alla celebre manifattura e lasciare memoria ammirata delle loro impressioni. E oltre a questo, il racconto della ricerca continua e non di rado avventurosa delle preziose “materie prime”, quelle pietre di smagliante e imperitura cromia fatte confluire a Firenze da tutto il mondo, e l’illustrazione della tecnica ardua, di cui l’Opificio mantiene l’esclusiva, per trasformare queste magiche creazioni della Natura in capolavori d’Arte. Un libro come questo poteva nascere solo dal cuore dell’istituto che da quella “fabbrica” prestigiosa discende, e ne conserva con sapienza antica le opere, i documenti, le pietre e l’arte di lavorarle. Ad esso hanno dato il loro contributo storici d’arte, tecnici e restauratori dell’Opificio, che con competenza e passione aprono al lettore le porte di una Wunderkammer che non fu immobile meraviglia, ma fucina sempre fervida di creatività artistica e di umane relazioni. (T-CA)
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