Non sparate sul cantautore Vol. II Padri, padroni, leaders carismatici i cantautori delle scuole di Bologna, Milano, Roma
Author(s) | Claudio Bernieri | ||
Editor | Edizioni Gabriele Mazzotta | Place | Milano |
Year | 1978 | Pages | 190 |
Measure | 13x17 (cm) | Illustration | non illustrato - not illustrated |
Binding | bross. ill. - paperback | Conservazione | usato buone condizioni - used good |
Language | Italiano - Italian text | Weight | 500 (gr) |
ISBN | 8820202271 | EAN-13 | 9788820202279 |
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(Quaderni di Cultura e Classe 28)
Conclusioni di Roberto Roversi .
Interventi e testi di AREA, Angelo Branduardi, Alberto Camerini, Ivan Cattaneo, Ricardo Cocciante, Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Eugenio Finardi, Rino Gaetano, Francesco Guccini, Claudio Lolli, Gianfranco Manfredi, Nanni Ricordi, Stefano Rosso, Vittorio Salvetti, Gianni Sassi, Stormy Six, Roberto Vecchioni, Antonello Venditti, David Zard, Renato Zero.
Qui finisce un viaggio in un immaginario Inferno della canzone italiana, dove vi troveremo riuniti idealmente tutti i protagonisti della canzone commerciale, dell'innologia politica, della discografia alternativa e non. Ed era ovvio che qualcuno - ora che l'Italia è diventata un popolo di eroi, di navigatori e di cantautori - vi compisse un viaggetto dissacrante. II Dante in questione è però un autonomo precipitato attraverso le molotov che incendiarono il palco dei Santana al Palalido di Milano. Il suo Virgilio - nell'era di Guerre Stellari e della meccanizzazione sarà naturalmente un registratore.
Ma perché questo «viaggio»? I cantautori sono diventati una specie di nuovi dei in terra, di nuovi chierici, di nuovi intellettuali dis/organici del movimento giovanile. Qualcuno dice che essi hanno sostituito i leader carismatici del '68. Ognuno dei loro dischi è un «romanzo», lo specchio di una generazione, e il Palalido dove si esibisce De Gregori diventa la Piazza Rossa dove un angelo Majakovskij mitraglia con le sue canzoni una platea di bolscevichi quindicenni, però già orfani di Lenin.
In questo secondo volume, attraverso la testimonianza degli stessi protagonisti, è raccontato ill periodo «leggendario» delle tre scuole di cantautori (Bologna, Milano, Roma) e dei concerti all'aperto: essi sono stati le «città sacre», come Mashad e La Mecca, di un paio di generazioni post '68; sono stati i nostri «favolosi anni "20»... dove il Parco Lambro e Licola hanno presso il posto di Hollywood o di via Veneto... Perché la nostra favolosa «età del jazz» è stata questa: dal 68 al '78, dove dieci anni di canzone hanno accompagnato un popolo di militanti che ha avuto la sensazione che la RIVOLUZIONE fosse stata ad essa affidata, e che potesse essere rilanciata con un paio di canzoni indovinate; perché è stata l'epopea delle ruggenti contestazioni rococò, a base di lattine di birra traslucide di erotico languore femminile, dai cantautori del sorriso di Pepsodent quotidiano e con gli occhi di un mostro medioevale accovacciato sull'erba.
Nel volume troverete inoltre una scelta di canzoni del periodo, con i rispettivi spartiti e gli accordi per chitarra.
Note alle condizioni del volume
Usato buone condizioni, tracce di etichetta al dorso, bruniture alle pagine e alla copertina, segni di piegatura alla copertina, timbro di biblioteca all'anteporta. (T-CA)
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