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(Arte e Restauro).

Le tele seicentesche della cupola di Santa Chiara a Urbino, nelle quali si è recentemente riconosciuta la mano di Pietro da Cortona, servirono originariamente come modelli per i mosaici di una delle cupole della Basilica di San Pietro e furono riadattate ai primi del Settecento alla cupola di Santa Chiara. L'adattamento ad una cupola di forma e dimensioni diverse rispetto all'originale ebbe conseguenze disastrose per il manufatto, unico nel suo genere, rendendo oggi indispensabile un profondo e difficile intervento di restauro; per le caratteristiche particolari dell'opera ne è conseguito un inevitabile, e stimolante, confronto sulla delicata questione della foderatura, argomento da sempre controverso, che ha visto fronteggiarsi scuole e metodi differenti. Il dibattito tra tecniche tradizionali e sistemi innovativi pone infatti oggi i restauratori e le professionalità che ruotano intorno al mondo della conservazione di fronte a scelte operative non sempre di facile soluzione, ma con esiti che si rivelano spesso essenziali ed insostituibili per chi opera nel campo del restauro. La sperimentazione e l'impiego su dipinti tradizionali di nuove tecniche e metodologie, finora usate quasi esclusivamente nel restauro di dipinti contemporanei, vengono qui affrontati attraverso l'uso di un linguaggio mediato dalla tradizione artistica e dalla specializzazione professionale, che avvalendosi dei risultati ottenuti durante la fase operativa suggerisce una efficace soluzione al confronto tra tradizione e innovazione.

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