De Chirico a Ferrara Metafisica e Avanguardie
Author(s) | a cura di Paolo Baldacci e Gerd Roos | ||
Editor | Ferrara Arte | Place | Ferrara |
Year | 2015 | Pages | 304 |
Measure | 23x29 (cm) | Illustration | ill. colori n.t. - colour ills. |
Binding | bross. ill. colori - paperback illustrated | Conservazione | Nuovo - New |
Language | Italiano - Italian text | Weight | 1800 (gr) |
ISBN | 8889793112 | EAN-13 | 9788889793114 |
price | 45.00 € | discount | 30% |
discount price | 31.50 € |
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Ferrara, Palazzo dei Diamanti, 14 novembre 2015 - 28 febbraio 2016.
La pittura di De Chirico è una nuova visione, nella quale lo spettatore ritrova il suo isolamento e intende il silenzio del mondo René Magritte A partire dall'autunno del 2015 la Fondazione Ferrara Arte e la Staatsgalerie di Stoccarda, in collaborazione con l'Archivio dell'Arte Metafisica, presenteranno un'importante mostra che intende far rivivere, in occasione del centenario dell'arrivo di Giorgio de Chirico a Ferrara, la nascita e lo sviluppo della pittura metafisica e le ricadute che le opere realizzate dall'artista tra il 1915 e il 1918 nella città estense ebbero sull'arte italiana contemporanea e sulle avanguardie europee come il dadaismo, il surrealismo e la Nuova Oggettività. Quando l'Italia entrò nella prima guerra mondiale, De Chirico e suo fratello Alberto Savinio lasciarono Parigi, si arruolarono nell'esercito italiano e, alla fine del giugno del 1915, furono mandati a Ferrara per prestare servizio militare. Il soggiorno ferrarese determinò cambiamenti profondi rispetto al periodo precedente, tanto nel modo di dipingere che nei temi che ne ispirarono i capolavori. Travolto da un'ondata di romantica commozione di fronte alla bellezza di Ferrara e al ritmo sospeso della vita cittadina, De Chirico diede vita a un mondo irreale popolato di meraviglie: piazze fuori dal tempo immerse in tramonti fantastici e stanze segrete dalle prospettive vertiginose fanno da sfondo agli oggetti misteriosi scoperti nelle peregrinazioni tra i vicoli del ghetto, o diventano il palcoscenico su cui recitano manichini da sartoria e personaggi muti e senza volto. Sulle tele, che si accendono di un cromatismo intenso, compaiono scorci di palazzi, fabbriche, carte geografiche militari, strumenti da disegno e misurazione, ma anche dolci e forme di pane tipici della tradizione locale. Nella poetica metafisica tutti questi elementi, isolati dal loro contesto e accostati tra loro senza precise gerarchie, rivelano nuovi significati e segrete liaisons che suscitano nello spettatore un corto circuito percettivo.
Note alle condizioni del volume
Nessuna. (T-CA)
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