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Roma, Palazzo Braschi, 27 maggio - 13 settembre 2009.

Umberto Prencipe, di origini napoletane ma trapiantato a Roma nel 1895, ha sviluppato la sua carriera artistica principalmente nella capitale. Anche dopo essersi trasferito ad Orvieto nel 1905, è rimasto legato alla scena culturale romana grazie ai suoi contatti, referenti e amici, tra cui lo storico dell'arte Federico Hermanin. Quest'ultimo ha svolto un ruolo chiave nel far diventare Roma il centro della produzione artistica di Prencipe, incaricandolo di realizzare opere per una mostra importante a Castel Sant'Angelo nel 1911.

L'arte di Prencipe, caratterizzata da una forte componente soggettiva, ha sempre mirato a esprimere emozioni e impressioni personali, spesso radicate nei ricordi dell'infanzia, attraverso immagini cariche di simbolismo. Questo approccio ha permesso all'artista di creare un universo senza tempo, intriso di atmosfere neoromantiche e suggestioni emotive, trasformando l'arte in uno strumento privilegiato per esprimere la sua interiorità.

Sommario

La donazione "Umberto Prencipe" al Museo di Roma - Maria Elisa Tittoni
La Roma di Prencipe
Scenari del silenzio ai margini della città, tra villa Borghese, via Cassia e il ritrovato hortus conclusus di villa Lancellotti - Sabrina Spinazze
Pagine dal Fondo Prencipe
Gli amici storici dell'arte Federico Hermanin, Roberto Papini, Aldo De Rinaldis e Carlo Alberto Petrucci - Teresa Sacchi Lodispoto
Umberto Prencipe
visioni di Roma alla mostra del cinquantenario dell'Unità d'Italia - Federica Pirani
Umberto Prencipe incisore
tra sperimentazione e tradizione - Laura Pagliani
Il parco di villa Lancellotti tra gli anni Trenta e Cinquanta del Novecento - Sabrina Spinazze
Catalogo delle opere
Biografia
Bibliografia
Esposizioni

Note alle condizioni del volume

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