Balkan Epic Marina Abramovic
Autore/i | A cura di Adelina von Fürstenberg. | ||
Editore | Skira | Luogo | Milano |
Anno | 2006 | Pagine | 112 |
Dimensioni | 25x29 (cm) | Illustrazioni | 40 ill colori, 43 ill b/n n.t. |
Legatura | bross. ill. a colori | Conservazione | |
Lingua | Peso | 1200 (gr) | |
ISBN | 887624672X | EAN-13 | 9788876246722 |
momentaneamente non disponibile
Milano, Hangar Bicocca, 20 gennaio - 23 aprile 2006.
Nata a Belgrado nel 1946, Marina Abramovic è un'antesignana nell'uso dell'arte performativa come forma di arte visiva. Da sempre utilizza il corpo sia come soggetto che come mezzo. Mette alla prova i limiti fisici e mentali del suo essere, arrivando a sopportare dolore, sfinimento e a correre dei rischi alla ricerca di trasformazioni emotive e spirituali. L'artista si dedica alla creazione di opere che ritualizzano le semplici azioni del vivere quotidiano, come stare stesi oppure seduti, pensare o sognare che sono in sostanza espressioni di un unico stato mentale. In quanto esponente vitale di una generazione di performance artist d'avanguardia, di cui fanno parte anche Bruce Nauman, Vito Acconci, e Chris Burden, Marina Abramovic´ è autrice delle primissime esibizioni che hanno fatto la storia della performance art ed è l'unica che ancora continua a produrre opere importanti destinate a lasciare il segno.
Reduce da una perfomance/installazione inedita intitolata Seven Easy Pieces, svoltasi lo scorso novembre al Guggenheim Museum di New York, Marina Abramovic´ presenta il nuovo lavoro Balkan Erotic Epic, che l'artista così racconta: "Balkan Erotic Epic prende spunto dai miei studi sulla cultura popolare nei Balcani e sull'uso dell'erotismo. Attraverso l'erotismo, l'essere umano ambisce a diventare simile agli dei. Nella cultura popolare la donna sposa il sole o l'uomo sposa la luna per conservare il segreto dell'energia creativa e, attraverso l'erotismo, entrare in contatto con le indistruttibili energie cosmiche. La gente credeva che nell'energia erotica ci fosse qualcosa di sovrumano proveniente non dall'uomo bensì da forze superiori. Gli oggetti osceni e i genitali maschili e femminili hanno una funzione molto importante nei riti per la fertilità e l'agricoltura dei contadini dei Balcani. Se ne faceva un uso assolutamente esplicito per un'infinità di scopi. Durante i riti, le donne esibivano la vagina, il sedere, il seno e il sangue mestruale. Gli uomini mostravano apertamente il sedere e il pene durante la masturbazione e l'eiaculazione".
La monografia, catalogo dell'esposizione allestita presso l'Hangar Bicocca di Milano, presenta sei opere realizzate dall'artista jugoslava, considerata dalla critica internazionale tra i nomi più autorevoli della nostra epoca: il nuovo lavoro Balkan Erotic Epic e le cinque video installazioni, Balkan Baroque (la straordinaria performance/installazione con la quale nel 1997 vinse il Leone d'Oro come Migliore Artista alla Biennale di Venezia), The Hero, Count on Us, Tesla Urn e Nude with Skeleton.
Preceduto dall'introduzione di Adelina von Fürstenberg, il volume comprende i testi di Fulvio Salvadori e Steven Henry Madoff, seguiti dalle opere, da una conversazione di Fredrik Carlström e Marina Abramovic´ su Balkan Erotic Epic e da un'intervista di Jeanette Fischer all'artista.
Reduce da una perfomance/installazione inedita intitolata Seven Easy Pieces, svoltasi lo scorso novembre al Guggenheim Museum di New York, Marina Abramovic´ presenta il nuovo lavoro Balkan Erotic Epic, che l'artista così racconta: "Balkan Erotic Epic prende spunto dai miei studi sulla cultura popolare nei Balcani e sull'uso dell'erotismo. Attraverso l'erotismo, l'essere umano ambisce a diventare simile agli dei. Nella cultura popolare la donna sposa il sole o l'uomo sposa la luna per conservare il segreto dell'energia creativa e, attraverso l'erotismo, entrare in contatto con le indistruttibili energie cosmiche. La gente credeva che nell'energia erotica ci fosse qualcosa di sovrumano proveniente non dall'uomo bensì da forze superiori. Gli oggetti osceni e i genitali maschili e femminili hanno una funzione molto importante nei riti per la fertilità e l'agricoltura dei contadini dei Balcani. Se ne faceva un uso assolutamente esplicito per un'infinità di scopi. Durante i riti, le donne esibivano la vagina, il sedere, il seno e il sangue mestruale. Gli uomini mostravano apertamente il sedere e il pene durante la masturbazione e l'eiaculazione".
La monografia, catalogo dell'esposizione allestita presso l'Hangar Bicocca di Milano, presenta sei opere realizzate dall'artista jugoslava, considerata dalla critica internazionale tra i nomi più autorevoli della nostra epoca: il nuovo lavoro Balkan Erotic Epic e le cinque video installazioni, Balkan Baroque (la straordinaria performance/installazione con la quale nel 1997 vinse il Leone d'Oro come Migliore Artista alla Biennale di Venezia), The Hero, Count on Us, Tesla Urn e Nude with Skeleton.
Preceduto dall'introduzione di Adelina von Fürstenberg, il volume comprende i testi di Fulvio Salvadori e Steven Henry Madoff, seguiti dalle opere, da una conversazione di Fredrik Carlström e Marina Abramovic´ su Balkan Erotic Epic e da un'intervista di Jeanette Fischer all'artista.
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