Coincidenze e Connessioni Disegni di Architettura di Alessandro Gioli
Autore/i | AA.VV. | ||
Editore | Alinea Editrice | Luogo | Firenze |
Anno | 2010 | Pagine | 96 |
Dimensioni | 26x26 (cm) | Illustrazioni | ill. colori n.t. - colors ills |
Legatura | brossura olandese - paperback | Conservazione | Nuovo - New |
Lingua | Italiano - Italian text | Peso | 700 (gr) |
ISBN | 8860555302 | EAN-13 | 9788860555304 |
Prezzo | 18.00 € | Sconto | 50% |
Prezzo scontato | 9.00 € |
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Testi di Paolo Ramacciotti, Elisabetta Pieri, Vincenzo Cioni, Alessandro Poggiali, Luisella Bernardini, Adriana Toti, Mario Graziano Parri, Fabio Fabbrizzi, Alessandro Serpieri, Maria Carla Papini, Claudia Corti, Francesco Gurreri.
Sandro Gioli ha sempre fatto architettura con l'arte e arte con l'architettura [...] Pur senza un programma preindicato e perseguito, il suo poetico silenzioso percorso artistico e la geometria generativa delle sue "composizioni", si fanno verosimilmente "metafisiche": se per metafisica intendiamo quella particolare dimensione onirica che introduce a perturbanti vuoti, e rarefazioni nelle vaste scenografie architettoniche. Così fu per Savinio, per De Chirico e per Carrà: così è, a ben pensarci, per le opere grafiche di Gioli, negli ultimi anni. Metafora e sogno, componenti essenziali della trasposizione della realtà si fanno materia lirica, quasi pagine di un virtuale "Trattato" di architettura neo-metafisica che altri non hanno ancora fatto. E in quelle pagine immaginate possiamo ritrovare il suo credo (la sua poetica): "ogni disegno ha una sua storia invisibile, un recinto privato che altri vorranno violare, capire, negare o esaltare". Disegni e tavole ov'è depositata la gioia ordinata, erudita, che intriga e si fa leggere, che bussa al satellite della memoria, che evoca viaggi, landscape, forme, materiali, simmetrie, prospettive rinascimentali e suggestioni alla Escher, cipressi dell'Angelico, torri medievali e panopticon, agorà celesti e condomìni improbabili, disegni pavimentali e geometrie di Paolo Uccello. [...] Si può obiettare che queste icone di Gioli sono spazi senza "umani", senza tracce di vita. È vero, ma è bene che sia così: dopo la decostruzione civile e culturale degli ultimi decenni, da dove ricominciare se non da quel "teatro del mondo" che è , appunto, lo spazio, lo scenario di base ove ricollocare e riassettare la prossima "vita di relazione"? In questo senso le opere d'arte di Gioli funzionano da acceleratore, da incubatore di riorganizzazione urbana, in un contesto architettonico che si postula nuovamente e urgentemente qualificato. E di questa "spinta" civile (oltre che artistica) dobbiamo essergli grati. (Francesco Gurrieri).
Note alle condizioni del volume
Nessuna. (T-CA)
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