Colombo Vespucci Verazzano
Autore/i | Luigi Firpo | ||
Editore | UTET | Luogo | Torino |
Anno | 1966 | Pagine | 192 |
Dimensioni | 18x25 (cm) | Illustrazioni | ill. colori n.t. - colors ills |
Legatura | cart. edit. - Hardcover | Conservazione | Usato ottime condizioni - used very good |
Lingua | Italiano - Italian text | Peso | 1000 (gr) |
ISBN | N/D - N/A | EAN-13 | N/D - N/A |
Prezzo | 12.00 € | Sconto | 55% |
Prezzo scontato | 5.40 € |
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(Strenna Utet).
Nella Strenna per il 1966 Utet propone la lettura le prime relazioni dei navigatori italiani, che si avventurarono alla scoperta del Nuovo Mondo. Si tratta di documenti storici, letterari e iconografici affascinanti per l'immediatezza con cui rendono testimonianza delle imprese di un pugno di uomini che mutarono le sorti del mondo. La scelta comprende il primo ragguaglio di Cristoforo Colombo (1493), tutto vibrante dell'esultanza per la grande conquista, traboccante di intravvedute meraviglie e del senso religioso di una missione provvidenziale; la lettera sul secondo viaggio colombiano del savonèse Michele de Cuneo (1495), ruvidamente plebea, ma gremita di osservazioni concrete e ben conscia ormai dell'incontro con un mondo primitivo, povero e ostile; le missive di Amerigo Vespucci (1500-1502), che prime rivelarono all'Europa l'immensità continentale della nuova terra, costeggiata con audacia temeraria fino ai tempestosi dirupi della Patagonia; infine la relazione di Giovanni da Verazzano (1524), che per primo esplorò con quasi tenero stupore le coste del continente settentrionale, dalla Florida ai banchi di Terranova. Uomini di varia estrazione e cultura, lanaioli, mercanti, banchieri, giunti all'arte della navigazione per lungo tirocinio o per improvvisazione subitanea, condotti da vicende casuali a vivere in paese straniero affacciato sulle sponde atlantiche, questi avventurosi si sentirono attratti irresistibilmente dal richiamo di un mondo nuovo. Nessuno vi trovò ricchezze o dominii, ma solo patimenti inenarrabili, rischi mortali, lunghe fatiche, e contrasti e delusioni senza fine: li ripagò soltanto la gioia orgogliosa della scoperta, e l'incanto della intatta natura, e la consapevolezza di aprire alla civiltà dell'uomo una nuova èra. Riascoltarne la voce è un po come rivivere un esperienza unica, come respirare l'aura di quegli anni avventurosi, in cui il mondo trovava per la prima volta la sua unità e cominciava la storia moderna.
Note alle condizioni del volume
Bruniture del tempo. (T-CA)
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