Dennis Oppenheim short circuit / cortocircuito
Autore/i | Raffaele Bedarida, Ruggero Montrasio | ||
Editore | Silvana Editoriale | Luogo | Milano |
Anno | 2007 | Pagine | 112 |
Dimensioni | 21x30 (cm) | Illustrazioni | 40 ill. colori, 10 ill. b/n n.t. - colors and b/w ills |
Legatura | bross. ill. colori con alette - paperback | Conservazione | Nuovo - New |
Lingua | Italiano/Inglese - Italian/English text | Peso | 900 (gr) |
ISBN | 8836608698 | EAN-13 | 9788836608690 |
Prezzo | 22.00 € | Sconto | 50% |
Prezzo scontato | 11.00 € |
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Milano, Galleria Montrasio Arte, 4 aprile - 19 maggio 2007.
Il volume è edito in occasione di una mostra che la Galleria Montrasio Arte di Milano dedica all’artista statunitense Dennis Oppenheim (Electric City, USA, 1938). Le quindici opere presentate, realizzate tra il 1968 e il 1998, concentrano l’attenzione sul periodo a cavallo tra gli anni sessanta e settanta, quello che vede l’artista dedicarsi alle sperimentazioni dell’arte ambientale e della body art, movimenti dei quali Oppenheim è da considerarsi a pieno titolo tra i capiscuola. Tra le opere più recenti, spesso cariche di ironia, si segnala la riproduzione di Device to root out evil, grande opera esposta alla Biennale di Venezia del 1997.
Il volume accoglie un saggio del critico Raffaele Bedarida e una serie di apparati (con biografia, elenco mostre, cataloghi e principali recensioni).
Dennis Oppenheim (Electric City, USA, 1938) fa parte di quella generazione di artisti di area americana che ha contribuito in modo determinante a rinnovare l’idea e i linguaggi dell’arte contemporanea: indicato fra i capiscuola dell’arte ambintale e della body art, ha rivolto la sua indagine agli organi di senso, con una particolare attenzione alla dimensione tattile, e alle impronte fra corpi e oggetti. Le sue opere, visionarie e ironiche, sono spesso legate alla sfera “somatica”.
Milan, Montrasio Arte Gallery , april 4th - may 19th 2007.
Dennis Oppenheim is considered as a key figure in several art movements, including Land Art, Conceptual Art and Body Art, his works range from a self-inflicted sunburn to epic landscape-based interventions and, more recently, violent sculptural installations. Land or Earth Art, Body Art, and Performance created art practice that did not readily transfer into the market. These art manifestations were encapsulated into durable material form only by a secondary medium, that of photography.
This publication through fifteen works created between 1968 and 1998 demonstrates how Oppenheim introduced new ways of defining and pursuing art. Never part of the main current of sequential movements, Oppenheim was a crucial player among those who built new paths parallel to the mainstream. These new approaches, fuelled by skepticism and a spirit of intellectual adventure, are grouped under the general term of Conceptualism, a term that embraces all idea-driven work. (T-CA)
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