Firenze Guerra & Alluvione 4 Agosto 1944 / 4 Novembre 1966
Autore/i | Paolo Paoletti, Mario Carniani | ||
Editore | Becocci Editore | Luogo | Siena |
Anno | 1985 | Pagine | XIV-242 |
Dimensioni | 21x29 (cm) | Illustrazioni | ill. a colori e b/n n.t. - colors and b/w ills |
Legatura | cart. edit. con sovracc. ill. colori - Hardcover with dustjacket | Conservazione | Usato ottime condizioni - used very good |
Lingua | Italiano - Italian text | Peso | 1800 (gr) |
ISBN | N/D - N/A | EAN-13 | N/D - N/A |
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Presentazione di Giovanni Spadolini.
Interventi e testimonianze di Massimo Bogianckino, Frederick Hartt, Umberto Baldini, Paolo Sica.
L’idea di questo libro nasce da una semplice constatazione: i due momenti epocali della storia di Firenze dopo l’assedio del 1530 e Firenze capitale dal 1865, erano stati il passaggio del fronte di guerra nel 1944 e l’alluvione del 1966.
L’autore della prima parte del libro aveva vissuto l’alluvione a Montelupo fiorentino e appena possibile era tornato a Firenze in bicicletta facendo la strada collinare delle truppe alleate liberatrici e poi, dopo il battesimo nella Biblioteca Nazionale Centrale, ebbe l’avventura di guidare una squadra di giovani romani che aiutarono alcuni artigiani del quartiere di Santa Croce.
L’autore della seconda parte aveva ricordi d’infanzia della guerra guerreggiata sulle colline di Fiesole e del suo volontariato presso i Vigili del Fuoco di Firenze nei giorni dell’alluvione “là dove i ragazzi con l’elmo serrano i pugni e corrono dove altri piegano le ginocchia”.
Tutto questo vissuto e le nostre ricerche d’archivio per studiare sine ira i due tragici avvenimenti, ci spinsero a fare un libro molto illustrato ma allo stesso tempo schietto e documentato, intenso ma scorrevole.
Molti dei protagonisti della storia da noi narrata ci hanno - purtroppo - lasciato, ma ci accompagnerà sempre il ricordo delle loro ‘gesta’, che mai essi avrebbero voluto chiamare eroiche. Costoro, in guerra e in pace, furono mossi da un sentimento altruistico e dalla generosità del loro animo. Per questo noi vorremmo che questi sentimenti che derivano dal loro e dal nostro amore per Firenze fossero trasmessi alle generazioni dell’era del computer e della globalizzazione perché si rendano meglio conto di chi eravamo e delle vicende che abbiamo vissuto.
Usato ottime condizioni, lievissimi segni alla sovraccoperta. (T-CA)
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