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Giocavamo per la strada

Giocavamo per la strada
copie disponibili 1
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Bonechi Editore Firenze
1994 208
15x23 (cm) ill. b/n n.t. - b/w ills.
pelle ed. fregi in oro e sovracc. ill. colori - hardcover with dustjacket Usato come nuovo - used like new
Italiano - Italian text   1100 (gr)
8880292757 9788880292753
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(Vita e Costume).

Nessun'altra generazione ha mai visto, come la nostra - scrive Giorgio Batini - tanti cambiamenti radicali nel modo di vivere, tanti avvenimenti, tante scoperte sensazionali, e tanti progressi, concentrati nell'arco di poche decine di anni. Soltanto ad alcuni della nostra generazione è capitato di volare in jet, dopo essere stati, da giovani, in calesse. La storia si è messa a rotolare così in fretta, che un giorno - quasi senza renderci conto di com'era accaduto - ci siamo trovati a vivere in un mondo diverso, e a considerare il nostro passato come un tempo lontanissimo.
Se ci voltiamo indietro - tentando di ricordare come eravamo - ciò che più salta agli occhi è la diversa dimensione della vita quotidiana, spicciola, che era più sobria, domestica, patriarcale, in perfetta sintonia con un volto cittadino dall'aspetto familiare e casalingo. Perché una volta le pubbliche strade sembravano private, quasi il naturale prolungamento di camere, salotti e cucine, e questo modo di vivere la città quasi fosse la propria casa, contagiava non solo l'ambiente urbano, ma anche il lavoro, lo svago, le abitudini, i costumi.
Impossibile, ad esempio, paragonare i costosi e sofisticati giocattoli dei ragazzi d'oggi (cui provvede una grande industria mondiale) con i modesti giochi di un tempo, frutto di fantasia e del praticatissimo "fatelo da voi". Bisnonni e nonni dei moderni consumatori di giochi costosi si divertivano con quasi niente - sfidandosi alla lippa, alla campana, con le biglie, le cappe, le murielle, le carriole, le trottole, i palloni fatti di cenci legati - e forse si divertivano di più, ed erano gli animatori, diciamo i padroni, delle strade e delle piazze della città di una volta, come si vede dalle numerose e interessanti foto che illustrano questo volume.
Anche gli ambulanti che si annunziavano con i loro gridi, anche l'andirivieni di lavandaie, spazzaturai, arrotini, sprangai e semellai, anche lo schioccare delle fruste di vetturini e barrocciai, anche il vocio del mercato settimanale dei fattori, anche lo sferragliare del tram, conferivano agli ambienti urbani quella domesticità che poi è scomparsa e che Batini ha cercato di ricostruire con i propri ricordi. Naturalmente, essendo uno dei più appassionati ed esperti scrittori di cose fiorentine e toscane, l'autore ha parlato in queste pagine specialmente di Firenze e della Toscana degli anni Trenta, ma anche lettori di altre regioni vi riconosceranno ugualmente aspetti della loro vita, delle loro abitudini, del loro non diverso costume, e forse si commuoveranno alla rievocazione di tempi ormai scomparsi, irripetibili, e che appaiono sempre più lontani. Così lontani che questo libro - come scrive Batini - sembra il frutto di un'operazione archeologica, di una campagna di scavi.


Note alle condizioni del volume

Volume nuovo, fioriture ai margini delle pagine. (T-CA)

 
 

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