Il Camerino delle Pitture di Alfonso I Tomo V tavole, ampliamenti e addenda
Autore/i | a cura di Alessandro Ballarin | ||
Editore | Bertoncello Artigrafiche | Luogo | Padova |
Anno | 2002 | Pagine | 784 |
Dimensioni | 25x34 (cm) | Illustrazioni | ill. a colori e b/n n.t. - colors and b/w ills |
Legatura | cart. edit. ill. colori - Hardcover | Conservazione | usato buone condizioni - used good |
Lingua | Italiano - Italian text | Peso | 3100 (gr) |
ISBN | 8886868324 | EAN-13 | 9788886868327 |
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(Università di Padova. Dipartimento di Storia delle Arti Visive e della Musica Pittura del rinascimento nell'Italia settentrionale 8).
La monumentale opera qui presentata è il frutto di una complessiva riconsiderazlone del mecenatismo di Alfonso 1 d'Este, principe illuminato e accorto uomo di stato del Cinquecento. Ispirato dalla volontà di suggerire un'immagine aurea del Ducato Estense, Alfonso seppe utilizzare a fini politici le proprie commissioni artistiche, avvalorando la propria immagine dì principe giusto e moderato, dedito al bone dello stato costituendo una sorta di regno ideale dove le arti, la letteratura o la musica potessero fiorire liberamente sotto la saggia tutela di un Signore che trovava nella cultura classica i propri modelli di comportamento esemplare. All'inizio del Cinquecento, Alfonso 1 continuò i lavori di ristrutturazione e decora/.ione del Castello intrapresi dal suo predecessore Ercole, per poi far completare, a partire dal 1507, la cosiddetta Via Coperta, che univa Palazzo e Castello ducali, per farvi ospitare le proprie stanze privale. L'apparta mento di Alfonso era composto dai sei ambienti divenuti famosi per lo splendore delle opere d'arte ospitale: l'anticamera, il primo salotto, il secondo salotto o camera del poggiolo, la camera da letto di Alfonso o Camerino 'adorato', lo studio dei marmi - decorato da rilievi eseguiti da Antonio Lombardo tra il 1507 e il 1515- ed il Camerino delle pitture o dei baccanali. Oggi disperse, le collezioni dei Camerini, fatti edificare da Alfonso sul modello di quello della sorella Isabella A Mantova, comprendevano opere di Tiziano, Dosso Dossi, Garofalo, raccolte sulla base di un programma iconografico ideato dall'EquicoIa e incentrato sul tema del baccanale. La scella del tema bacchico fu dettata dal gusto, tipico dell'epoca, per la citazione dell'antico; una scelta che sottolineava la formazione umanistica del Principe e che consentiva efficaci paralleli Ira quesf ultimo e le gratuli personalità del passato. I sei volumi che sì integrano S completano l'un l'altro, pur conservando ciascuno autonoma struttura e contenuto sono un tentativo ben riuscito di presentare un quadro organico e complessivo dei due preziosi scrigni voluti fortemente da Alfonso I. L'opera, che non può manente in una libreria di un appassionato di storia dell'arte del Rinascimento o di un amante dell'arte in generale, consente di disporre in maniera organica di una panoramica sull'intero complesso del quale, con abbondanza di illustrazioni a corredo dei testi, vengono esposti i risultati del prezioso lavoro di ricerca, di recupero dei materiali e del loro restauro svolto nell'ultimo decennio da studiosi e tecnici.
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