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Il gioco degli specchi

Il gioco degli specchi
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Sellerio Editore Palermo
2011 272
12x17 (cm) non illustrato - not illustrated
bross. ill. a colori con alette - paperback Nuovo - New
Italiano - Italian text   500 (gr)
8838925631 9788838925634
 

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(La memoria 858). La Memoria Sellerio

Come in un gioco di specchi, in questa nuova avventura, qualcuno vuole confondere Montalbano: «un villino, un giro di macchine, una storia d’amore un po’ scespiriana, due esplosioni apparentemente insensate, un proiettile senza tracciabile direzione, una coppia di cadaveri... Vorticano tra i riflessi ingannevoli, le deformazioni e le mezze verità di metaforici specchi».

Il commissario Montalbano si tiene costantemente d’occhio. È frastornato dai trasognamenti. Ha paura di scivolare in un mondo che sempre più gli appare complice delle apparenze. Capisce che attorno a lui realtà e illusione si sfiorano e si confondono. Ha anche la sensazione di essere manovrato. Qualcuno, misterioso e inaccessibile, gioca ingegnosamente con lui. Cerca di confonderlo con il suo zelo epistolare e telefonico, con le sue anonime delazioni. Misura i passi del commissario. Li indirizza. Li spinge là dove è inutile che vadano, dove nulla sembra coincidere con nulla: lungo piste che, se sono giuste, si rendono irriconoscibili, si cancellano, o si labirintizzano. Montalbano ha una sua cultura cinematografica. E gli viene in mente il vecchio e glorioso film La signora di Shanghai di Orson Welles: il torbido noir, con tutti i suoi scombussolamenti, e tutti i suoi illusionismi barocchi. Montalbano entra nel film. E vede se stesso disorientato, dentro la scena finale, nella sala degli specchi di un padiglione del Luna Park. Il prodigio degli specchi altera lo spazio visibile. Crea nuove e precarie geometrie, dentro le quali i personaggi si moltiplicano, entrano ed escono, senza che se ne capisca la direzione; senza che possano essere sicuramente collocati, a destra, a sinistra, davanti, di dietro. Si spara, in questo labirinto di riflessi e rifrazioni. Ma non si capisce se i bersagli sono reali o esito di un gioco di specchi. Un villino, un giro di macchine, una storia d’amore un po’ scespiriana, due esplosioni apparentemente insensate, un proiettile senza tracciabile direzione, una coppia di cadaveri, bruciato uno, bestialmente violentato l’altro, entrano nella trama del romanzo. Vorticano tra i riflessi ingannevoli, le deformazioni e le mezze verità di metaforici specchi. La narrazione si concede focali corte, inquadrature insolite, avanzamenti lentissimi alternati a piani-sequenza vertiginosi. Scorre come un film. Turba e sconvolge, ma non si nega qualche respiro ludico, utile anch’esso alla soluzione del giallo. Persino Catarella ha il suo momento di gloria, alla fine. Viene nominato sul campo, con chisciottesca investitura, agente mandato in missione segreta.
Salvatore Silvano Nigro.


Note alle condizioni del volume

Nessuna. (T-CA)

 
 

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