(Mirabilia Italiae - 13)
Testo in Italiano e Inglese.
2 Volumi
volume primo Atlante fotografico pp. 294; 356 illustrazioni a colori.
volume secondo Testi. Saggi e schede pp. 320; 227 illustrazioni in bianco e nero.
A cura di: Davide Banzato, Giuseppe Basile, Francesca Flores d’Arcais, Anna Maria Spiazzi testi di: G. Baldassin Molli, D. Banzato, G. Basile, S. Borsella, S. Collodo, E. Cozzi, V. Dal Piaz, G. Ericani, F. Flores, d’Arcais, T. Franco, I. Hueck, F. Magani, R. P. Novello, F. Pellegrini, A. M. Spiazzi, G. Valenzano, A. Verdi, A. Volpe fotografie di: F. Bertazzo, M. Campaci, G. Ghiraldini.
Figure di straordinaria forza plastica. Sapiente regia dell’orchestrazione spaziale e architettonica. Drammatico e vibrante trattamento della narrazione. Accenti cromatici di sobria e convincente naturalezza. Questi i caratteri stilistici che fanno del ciclo di affreschi della Cappella degli Scrovegni l’apice di quel rinnovamento in senso realistico della pittura italiana ed europea di cui il maestro di Bondone, allievo prediletto del grande Cimabue, fu l’indiscusso protagonista fra Due e Trecento. Realizzato a conclusione degli importanti lavori di restauro che hanno interessato gli affreschi e l’intera cappella, eretta per volere del ricco banchiere padovano Enrico Scrovegni, questo XIII volume della collana "Mirabilia Italiae" studia ed esamina per la prima volta in modo esauriente e capillare non solo il ciclo pittorico, illustrato con un gran numero di particolari, ma anche la struttura architettonica del suggestivo edificio e le numerose opere d’arte presenti al suo interno.
La cappella voluta dal ricco banchiere Enrico Scrovegni e interamente affrescata da Giotto è uno dei capolavori dell’arte di tutti i tempi.
Seguendo un raffinato progetto decorativo teologico di matrice agostiniana, l’artista toscano sfruttò tutti gli spazi dell’edificio per illustrare le storie della Vergine e di Cristo, completate da un Giudizio Universale il cui Paradiso è la logica conclusione di un percorso di salvezza cristiana. Si tratta di un ciclo in cui il pittore dimostra di avere raggiunto una piena maturità espressiva, riscontrabile in figure di straordinaria forza plastica, nella gestione sapiente dello spazio e delle architetture, nei dettagli che arricchiscono le scene e rendono vibrante e immediata la narrazione.
Emerge così dagli affreschi un mondo straordinariamente realistico, nel quale i personaggi sacri sono resi in tutta la loro umanità, come nell’Incontro tra Gioacchino e Anna, in cui è dipinto il primo bacio della storia dell’arte italiana, e dove la sapienza della composizione genera gli effetti drammatici della Cattura di Gesù, dove il confronto tra Giuda e il Messia è il fulcro verso cui convergono le azioni di tutti gli altri personaggi. Un ciclo di affreschi unico e importantissimo per la storia dell’arte, fotografato e studiato al termine di una campagna di restauri che lo ha restituito al suo originario splendore.
Completa la straordinaria decorazione il trittico di sculture di Giovanni Pisano collocato sull’altare, davanti al sepolcro di Enrico Scrovegni, di mano ignota. L’apparato di testi del volume copre tutti gli aspetti della Cappella, a partire dal committente, la cui figura è studiata da Silvana Collodo. Vittorio Dal Piaz si occupa invece delle fasi dell’edificazione e dell’architettura della chiesa, documentate anche da una sezione di tavole.
Il saggio di Francesca Flores d’Arcais ha al suo centro il cantiere giottesco che ha prodotto gli affreschi, il cui programma iconografico è esplorato in dettaglio da Irene Hueck. Enrica Cozzi si occupa dell’altra mano pittorica presente nella Cappella, quella dell’ignoto maestro che realizzò un ciclo di storie di Maria e dei santi sulle pareti del coro.
Due saggi affrontano il tema dei restauri, sia quelli tra XIX e XX secolo studiati da Anna Maria Spiazzi, sia quelli più recenti di cui dà un resoconto Giuseppe Basile. Per ultimo, Davide Banzato riflette sull’equilibrio da trovare tra la necessità di conservare i delicati affreschi di Giotto e la loro fruizione da parte dei visitatori.
Un equilibrio che l’Atlante di Mirabilia Italiæ permette di rispettare, riproducendo nelle sue fotografie non solo l’intero ciclo giottesco e i suoi dettagli, ma l’intero patrimonio artistico della Cappella, spiegato dalle schede di commento.
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