La collezione delle icone Museo Attilio e Cleofe Gaffoglio
Autore/i | Piera Rum | ||
Editore | Skira | Luogo | Milano |
Anno | 2008 | Pagine | 64 |
Dimensioni | 17x24 (cm) | Illustrazioni | ill. a colori e b/n n.t. - colors and b/w ills |
Legatura | bross. ill. a colori - paperback | Conservazione | Nuovo - New |
Lingua | Italiano - Italian text | Peso | 500 (gr) |
ISBN | 8861305903 | EAN-13 | 9788861305908 |
momentaneamente non disponibile
(Skira Artistic Guidebooks).
Il Civico Museo Attilio e Cleofe Gaffoglio raccoglie preziose collezioni di oreficeria, avori, porcellane, sculture e dipinti, databili dal XIV al XX secolo, che Attilio Gaffoglio ha collezionato e raccolto nella sua casa nell'arco degli ultimi quarant'anni. Egli nasce a Genova e dopo gli studi si trasferisce a Torino dove intraprende la sua attività imprenditoriale e lì rimane sino al 1983, anno in cui abita a Rapallo. Attilio Gaffoglio è un un curioso, intelligente signore che ama l'arte e con la moglie Cleofe approfondisce le sue conoscenze, segue il mercato dell'arte ed acquista opere ed oggetti d'arte: le porcellane prima, quindi gli argenti, gli avori, i dipinti e le sculture e, infine, la preziosa oreficeria. La sua casa diventa ben presto una sorta di casa museo; egli dispone, infatti, le opere e gli oggetti d'arte per materiale e tipologia e, per sua stessa ammissione, pensa debbano essere esposti al pubblico e a disposizione di tutti. Con questi intendimenti egli diventa un collezionista in senso moderno. La collezione include oltre 700 oggetti e opere d'arte antica: tra porcellane e maioliche, argenti, avori ed un nucleo di dipinti e sculture trovano spazio le 18 icone protagoniste di questo volume.
“La pubblicazione di volumi come questo rende in certa misura immortale il collezionista e sicuramente riconosce il merito alla nostra comunità di aver accolto le testimonianze del passato tramandandole e facendole conoscere alle generazioni future. Nulla, infatti, può con maggior osservanza e coerenza rappresentare il nostro passato dell’icona, immagine per sua stessa definizione, di tutto ciò che è divino, Dio, la Madre di Dio, i santi. Queste immagini spesso immutate attraverso i secoli, oggetto di venerazione assoluta, realizzate da anonimi artisti – uomini probi la mano dei quali era lo strumento terreno di Dio – sono giunte fino a noi per ricordarci l’osservanza genuina e solenne del primo Cristianesimo e noi con attenzione e rispetto cercheremo di conservarle.
dalla presentazione di Mentore Campodonico, Sindaco di Rapallo.
Il Civico Museo Attilio e Cleofe Gaffoglio raccoglie preziose collezioni di oreficeria, avori, porcellane, sculture e dipinti, databili dal XIV al XX secolo, che Attilio Gaffoglio ha collezionato e raccolto nella sua casa nell'arco degli ultimi quarant'anni. Egli nasce a Genova e dopo gli studi si trasferisce a Torino dove intraprende la sua attività imprenditoriale e lì rimane sino al 1983, anno in cui abita a Rapallo. Attilio Gaffoglio è un un curioso, intelligente signore che ama l'arte e con la moglie Cleofe approfondisce le sue conoscenze, segue il mercato dell'arte ed acquista opere ed oggetti d'arte: le porcellane prima, quindi gli argenti, gli avori, i dipinti e le sculture e, infine, la preziosa oreficeria. La sua casa diventa ben presto una sorta di casa museo; egli dispone, infatti, le opere e gli oggetti d'arte per materiale e tipologia e, per sua stessa ammissione, pensa debbano essere esposti al pubblico e a disposizione di tutti. Con questi intendimenti egli diventa un collezionista in senso moderno. La collezione include oltre 700 oggetti e opere d'arte antica: tra porcellane e maioliche, argenti, avori ed un nucleo di dipinti e sculture trovano spazio le 18 icone protagoniste di questo volume.
“La pubblicazione di volumi come questo rende in certa misura immortale il collezionista e sicuramente riconosce il merito alla nostra comunità di aver accolto le testimonianze del passato tramandandole e facendole conoscere alle generazioni future. Nulla, infatti, può con maggior osservanza e coerenza rappresentare il nostro passato dell’icona, immagine per sua stessa definizione, di tutto ciò che è divino, Dio, la Madre di Dio, i santi. Queste immagini spesso immutate attraverso i secoli, oggetto di venerazione assoluta, realizzate da anonimi artisti – uomini probi la mano dei quali era lo strumento terreno di Dio – sono giunte fino a noi per ricordarci l’osservanza genuina e solenne del primo Cristianesimo e noi con attenzione e rispetto cercheremo di conservarle.
dalla presentazione di Mentore Campodonico, Sindaco di Rapallo.
Note alle condizioni del volume
Nessuna. (T-CA)
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