Lorenzo Lotto
Autore/i | Renzo Villa, Giovanni C.F. Villa | ||
Editore | Silvana Editoriale | Luogo | Milano |
Anno | 2012 | Pagine | 272 |
Dimensioni | 25x34 (cm) | Illustrazioni | 160 ill. a colori n.t. -160 color ills |
Legatura | cart. edit. sovracc. ill. - hardcover with dust jacket | Conservazione | Nuovo - New |
Lingua | Italiano/Inglese - Italian/English Text | Peso | 2300 (gr) |
ISBN | 8836622011 | EAN-13 | 9788836622016 |
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(Monografie d'Arte). Monografie d'Arte Silvana
Questo volume ripercorre la vicenda pittorica ed esistenziale di Lorenzo Lotto (1480-1556), “un pittore unico non solo nella storia dell’arte italiana, ma europea, genio rivelatore, senza precedenti, della propria anima, non staccato dai suoi personaggi ma vivo e in essi presente” (Zampetti 1953), protagonista di un ambito provinciale consapevolmente scelto in controtendenza rispetto alla capacità di attrazione dei grandi centri di produzione artistica.
Artista grandissimo nel considerare sempre ogni individuo non il protagonista di una storia, ma una personalità precisa, all’opposto di quelli di Tiziano i volti di Lotto sono i primi ritratti psicologici: non di imperatori e papi ma di gente della piccola nobiltà o della buona borghesia, di artisti, letterati, ecclesiastici. Così che chi oggi ammira le sue opere non potrà che sentirsi affascinato da un’esperienza artistica e umana del tutto unica: ritrovando qualche traccia iridescente della velocità di un pennello, la precisione di un colore, l’intensità di uno sguardo.
This book traces the artistic and existential story of Lorenzo Lotto (1480-1556), “a painter who was not only unique in the history of Italian art, but European art as well. He was an unprecedented genius who revealed his own soul, not detached from his characters, but alive and living within them” (Zampetti 1953), the protagonist in a provincial environment consciously chosen in contrast to the attraction of the great art producing centres. Some of this artist’s greatness lay in the way he considered every individual to be not the protagonist of a story, but a distinct personality. Contrary to Titian’s faces, Lotto’s faces give us the first psychological portraits. They are not of emperors and popes, but of gentry or the upper-middle classes, artists, writers, and clergymen. Those who admire his works today cannot help but be fascinated by the totally unique artistic and human e experience, finding iridescent traces of the speed of a brush, the precision of a colour, the intensity of a gaze. (T-CA)
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