Mussolini il duce Quattrocento immagini della vita di un uomo e di vent'anni di storia italiana
Autore/i | AA.VV. | ||
Editore | Fratelli Fabbri Editore | Luogo | Milano |
Anno | 1983 | Pagine | 240 |
Dimensioni | 25x31 (cm) | Illustrazioni | ill. b/n n.t. - b/w ills. |
Legatura | cart. edit. ill. colori - Hardcover | Conservazione | usato come nuovo - used like new |
Lingua | Italiano - Italian text | Peso | 1800 (gr) |
ISBN | N/D - N/A | EAN-13 | N/D - N/A |
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(Libri illustrati Fabbri).
Presentazione di Dennis Mack Smith.
traduzione di Rosa Maria Panattoni.
Più di 400 immagini ripercorrono nelle 240 pagine di MUSSOLINI, IL DUCE la parabola umana e politica di un personaggio che, come scrive nella introduzione al volume lo storico inglese Denis Mack Smith, governò l'Italia per un periodo più lungo di chiunque altro prima e dopo di lui, che voleva fare dell'Italia una grande potenza temuta e ammirata, che raggiunse un vertice di popolarità superiore a quello di chiunque altro, ma che dopo aver portato il paese alla catastrofe della guerra fini per diventare l'uomo più odiato d'italia.
Le immagini, organizzate in sequenze, seguono grosso modo l'ordine cronologico della vita del duce, dalla giovinezza socialista e rivoluzionaria alla presa del potere, dall'irreggimentazione della vita del paese che veste la divisa e saluta romanamente al consenso che segue alla conquista dell'impero, all'alleanza fatale con la Germania nazista, all'ambiguo rapporto con Hitler, fino al decadimento fisico e psichico di un uomo ridotto a controfigura di se stesso nelle mani del tanto più potente alleato tedesco. Sono immagini a volte inedite, in maggioranza tratte dall'immenso repertorio documentario propagandistico voluto dal regime e molto spesso proprio il loro carattere ufficiale ne fa la spia più efficace di un certo clima e di un certo modo di essere.
I discorsi, le adunate oceaniche, le pose di prime pietre, gli incontri con i rappresentanti di paesi stranieri, si alternano a immagini di vita privata. Trionfalistiche e grottesche, ma anche dimesse e patetiche, le fotografie fissano la storia con una immediatezza che le rende strumento indispensabile per conoscere e capire, rivelano la grossolanità coreografica dalla dittatura, ma anche il volto vero del dittatore, nella sua vanita e millanteria, nel suo pressappochismo, nella tragedia dei suoi errori, ma anche nella sua capacità di essere l'interprete abile e acuto delle aspirazioni a volte contuse, spesso sbagliate, ma non per questo meno reali di molti italiani.
Note alle condizioni del volume
Nessuna. (T-CA)
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