Scultura e Smalto Nell'Oreficeria Senese dei secoli XIII e XIV
Autore/i | Elisabetta Cioni | ||
Editore | S.P.E.S. Studio per Edizioni Scelte | Luogo | Firenze |
Anno | 1998 | Pagine | 740 |
Dimensioni | 22x30 (cm) | Illustrazioni | 950 ill. colori e b/n n.t. - colors and b/w ills |
Legatura | tela ed. sovracc. ill. colori - hardcover with dustjacket | Conservazione | Nuovo - New |
Lingua | Italiano - Italian text | Peso | 3900 (gr) |
ISBN | 8872422833 | EAN-13 | 9788872422830 |
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La produzione di oggetti di oreficeria raggiunge a Siena, nel periodo compreso tra la fine del Duecento e la prima metà del Trecento, livelli qualitativi eccezionalmente alti. Le opere (microsculture, sigilli, smalti nella tecnica dello champlevé e del traslucido) realizzate dagli orafi e dagli smaltisti senesi in questo arco di tempo rappresentano, per la comprensione delle vicende storico-artistiche, testimonianze figurative di interesse certamente non inferiore a quello delle opere monumentali più note. Tutto ciò non deve sorprendere quando si consideri che si tratta di un'epoca in cui un orafo poteva essere chiamato a svolgere il ruolo di capomaestro, come nel caso del celebre Lando di Pietro. Eppure, per motivi di ordine diverso, la storia critica di questi straordinari oggetti - ambiti da papi e sovrani - può dirsi relativamente recente ed ancora in fieri.
Elisabetta Cioni ha scelto di presentare in questo libro - il primo che affronti questo argomento dopo quello di Ippolito Machetti (Orafi Senesi) del 1929 - alcuni momenti particolarmente significativi di questo particolare settore della storia dell'arte senese, con l'obiettivo di privilegiare, innanzi tutto, una lettura analitica delle opere prese in considerazione, non solo nel testo, ma anche attraverso le numerose immagini di ciascuna di esse. Partendo da questa analisi - e non trascurando dati storici e documentari - si è cercato di raggruppare le opere in nuclei stilisticamente omogenei o comunque riconducibili nell'ambito dell'attività di una stessa bottega, senza mai sottovalutare il carattere composito e di vero e proprio assemblaggio che contraddistingue le opere di oreficeria. I rapporti dei manufatti tra loro e con il contesto storico-artistico nel quale furono concepiti, sono sottolineati con molteplici confronti. Una particolare attenzione è stata rivolta infatti all'apparato figurativo al quale si è inteso dare il valore di un testo per immagini.
Indice
pag. XIII Presentazione
Capitolo primo
1 Guccio di Mannaia
8 1. Il Calice di Niccolò IV
58 2. Il Sigillo della Società dei Raccomandati del Santissimo Crocifisso di Siena
86 3. Il diffondersi dello stile di Guccio di Mannaia, ovvero dello stile dello "smaltista di Guccio di Mannaia" a Pisa e in area lucchese
151 Appendice documentaria
Capitolo secondo
155 Duccio di Donato e soci
157 1. Lo smaltista di Duccio di Donato
173 2. Duccio di Donato?
190 Appendice documentaria
Capitolo terzo
265 Tondino di Guerrino e Andrea Riguardi
267 1. Le Patene della Chiesa di San Domenico a Perugia ed il Reliquiario di San Galgano. La Croce di Santa Vittoria in Matenano
335 2. Le Placchette della Croce-reliquiario detta di Roberto il Guiscardo. I Calici del Tesoro di San Pietro in Vaticano, del Metropolitan Museum of Art a New York ed il Reliquiario del dito di San Cerione
360 Appendice documentaria
Capitolo quarto
363 Il Maestro dei Medaglioni vaticani ed il Maestro del Pastorale di San Galgano
365 1. Il Maestro dei Medaglioni vaticani
417 2. Il Maestro del Pastorale di San Galgano
Capitolo quinto
467 Ugolino di Vieri e soci
469 Considerazioni sul Reliquiario del Corporale
Capitolo sesto
623 Giacomo di Guerrino di Tondo e Giacomo di Tondino di Guerrino
625 1. Giacomo di Guerrino di Tondo
672 2. Giacomo di Tondino di Guerrino e Andrea di Petruccio Campagnini
707 Bibliografia
721 Indice dei nomi
727 Indice delle opere
735 Indice delle illustrazioni
Note alle condizioni del volume
Nessuna. (T-CA)
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