Scultura in legno nella Sicilia centro-meridionale Secoli XVI-XIX
Autore/i | Paolo Russo | ||
Editore | Società Messinese di Storia Patria | Luogo | Messina |
Anno | 2009 | Pagine | 382 |
Dimensioni | 21X29 (cm) | Illustrazioni | XLVI tavv. a colori e 96 fig. b/n n.t. |
Legatura | bross. ill. | Conservazione | |
Lingua | Peso | 1450 (gr) | |
ISBN | 8887617554 | EAN-13 | 9788887617559 |
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(Biblioteca dell'Archivio Storico Messinese vol. XLII - Analecta 18).
Modellare il legno è arte antica troppo a lungo non considerata abbastanza. Ecco allora un libro che a quest'arte nobile rende il giusto merito, per quanto limitato sia il territorio studiato, ovvero quello della «diocesi di Piazza Armerina tra Enna, Gela, Niscemi e Pietraperzia».
Il titolo del libro dà conto del tema: "Scultura in legno nella Sicilia centro-meridionale". Secoli XVI-XIX, 18° numero della collana «Analecta» della Società messinese di storia patria, autore Paolo Russo. Espressione tra le più significative della scultura italiana, ma anche tra le «meno definite» – nota Paolo Russo, che è storico dell'arte presso la Soprintendenza per i beni culturali di Enna –, la scultura lignea sembra nondimeno essere stata oggetto, nel corso del Novecento, di «un'attenzione superiore che non in passato».
Guardando alla realtà dell'Isola, bisogna apprezzare il «valido contributo alla conoscenza di artisti del legno», sia pure occasionale, «offerto dai cataloghi delle opere d'arte restaurate dalle Soprintendenze». Però, continua lo studioso, l'impressione che si ricava dal panorama degli studi siciliani più recenti «è quella di una sostanziale mancanza di unitarietà metodologica nell'approccio al tema».
Tutt'altro che tali – il lettore non tarderà a capirlo – gli esiti delle indagini di Russo, che descrive con esemplare chiarezza un notevole numero di singolari manufatti, di vario contenuto estetico, non di rado sconosciuti e invariabilmente densi di pathos. Il volume, insomma, ha poco in comune con diversi altri studi di soggetto analogo, assai spesso generici o frammentari: lo distingue anzitutto – commenta Teresa Pugliatti – una spiccata «organicità scientifica». Ma non solo questo lo distingue. L'autore va ben oltre i puri valori estetici, assegna all'arte di foggiare il legno una precisa valenza socio-culturale nel senso più ampio. Paolo Russo non ha dubbi: «...la storia della scultura lignea intercetta, partecipandone, le molteplici storie coeve di medio e di lungo periodo tracciate dalla storia politica, economica e sociale, dalla storia ecclesiastica a quella delle istituzioni, delle organizzazioni dei mestieri e delle arti, del commercio e del mercato».
Nella parte prima del libro, «Il contesto», dunque la dimensione storica e la configurazione geografico-amministrativa del territorio, la committenza, gli artisti... E la destinazione d'uso delle statue; in particolare, «la trasmissione delle fede per via figuarativa»: i «sacri legni» che alimentano contrapposizioni, malanimi, e nel contempo «possono ricomporre conflittualità e tensioni all'interno della comunità religiosa d'appartenenza...». Nella parte seconda, «Le opere»: tre articolati capitoli, «I simulacri dei santi. Persistenza e trasformazione», «I simulacri della Madonna: una linea», «L'immagine di Cristo». L'analisi tipologica procede cronologicamente, col dovuto rigore metodologico.
Fruttuoso e persuasivo il confronto fra le opere, peraltro agevolato proprio dalla suddivisione per tipologie. Esaurienti le indicazioni bibliografiche; davvero utili alcune tabelle riassuntive e i grafici che sintetizzano i dati raccolti. Considerevole l'apparato iconografico: novantasei figure nel testo e quarantasei tavole a colori.
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