Via delle Oche
Autore/i | Carlo Lucarelli | ||
Editore | Sellerio Editore | Luogo | Palermo |
Anno | 2010 | Pagine | 164 |
Dimensioni | 12x17 (cm) | Illustrazioni | non illustrato - not illustrated |
Legatura | bross. ill. a colori con alette - paperback | Conservazione | Usato ottime condizioni - used very good |
Lingua | Italiano - Italian text | Peso | 500 (gr) |
ISBN | 8838912599 | EAN-13 | 9788838912597 |
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(La memoria 364). La Memoria Sellerio
Venticinquesima Edizione 2010.
«L'erba brillava sotto i flash dei fotografi. Illuminata all'improvviso per un attimo brevissimo appariva nitida filo per filo, lucida e rossa». Il commissario De Luca indaga, questa volta, nell'atmosfera tesa del confronto tra DC e sinistre alla vigilia delle elezioni politiche del 1948.
Via delle Oche, a Bologna, è una strada rinomata. Prima della Legge Merlin, vi erano le case chiuse. Tra mercoledì 14 aprile 1948 e giovedì 15 luglio 1948 (un pugno di mesi che include svolte decisive: le elezioni del Quarantotto, l'attentato a Togliatti, Bartali maglia gialla) un'inchiesta di polizia si svolge, che muove da un delitto in un casino, cui seguono alcuni omicidi disparati e apparentemente indipendenti. Il commissario De Luca (il personaggio creato da Carlo Lucarelli - giovane scrittore, al suo terzo romanzo poliziesco, esperto di storia della polizia fascista, che di De Luca, in questi tre romanzi, scrive anche una immaginaria biografia: la prima inchiesta nel pieno del regime, la seconda negli ultimi giorni di Salò, e questa appena, insicuramente, sfuggito all'epurazione) lavora per forzarne l'apparente autonomia e ridurli a un unico disegno. Alberto Savinio aveva decretato l'assurdità, per ragioni d'ambiente, di un «giallo» italiano. Varie prove hanno dimostrato incauta quella profezia. Tra queste prove hanno un posto importante le inchieste di De Luca: un commissario, si direbbe, alla Ingravallo del Pasticciaccio brutto. Investiga - e a questo deve il suo successo e la sua italianità - per una specie di intuito storicistico; conosce, per condivisione, il grumo profondo, il ritmo, la legge, in cui la cronaca italiana - criminale, in questo caso - germoglia dalla storia d'Italia. E coglie la verità del delitto nell'attimo in cui la ragione dello stato e della storia viene ad inghiottirla. E in quell'attimo, come per un ultimo guizzo, quella verità appare piena e chiara. Sempre più profonda, più triste e inaspettata di quanto apparisse a lui, e al lettore.
Usato ottime condizioni, lievi segni di uso e del tempo. (T-CA)
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