La via Francigena in Toscana Da Lucca alla Val d'Orcia
Autore/i | a cura di Massimo Dringoli | ||
Editore | Cassa di Risparmio di San Miniato - Pacini Editore | Luogo | Pisa |
Anno | 2016 | Pagine | 250 |
Dimensioni | 24x29 (cm) | Illustrazioni | ill. a colori e b/n n.t. - colors and b/w ills |
Legatura | cart. edit. con sovracc. ill. colori - Hardcover with dustjacket | Conservazione | Nuovo - New |
Lingua | Italiano - Italian text | Peso | 2000 (gr) |
ISBN | 8869951227 | EAN-13 | 9788869951220 |
momentaneamente non disponibile
(Arte).
Edizione speciale edita da Pacini Editore per Cassa di risparmio di San Miniato.
Testi di Maria Luisa Ceccarelli Lemut, Massimo Dringoli, Gabriella Garzella.
Contributo di Franco Cardini.
Foto di FGE C. Cantini.
«La via Francigena è espressione ormai abusata e su di essa si è impiantata un’autentica speculazione, un vero business che interessa anche l’editoria. C’è invece un gran bisogno di volumi che diano un consistente apporto critico. Ho la superbia di presentare uno di questi.
Con il termine “via Francigena” è consuetudine indicare il tratto dei sentieri abitualmente praticati dai pellegrini a partire dalla fine del X secolo (ma molti di essi erano usati anche prima e in parte corrispondevano anche a tracciati romani) che dalle Alpi occidentali conducevano a Roma o che, se si preferisce, da lì partivano verso il nord. Vi convergevano anche, al punto nel quale presso Piacenza essa varcava il Po dirigendosi verso il Mons Langobardorum o Mons Bardonis, il passo della Cisa, gli itinerari che scendevano dalle Alpi centrali.
In realtà, la Francigena va considerata il segmento d’una grande rete, quella delle vie di pellegrinaggio prevalentemente terrestri – ma in alcuni tratti anche acquee – che congiungevano i tre grandi santuari della Cristianità medievale (Santiago de Compostela, Roma, Gerusalemme) e un grande numero di altri santuari di varia importanza tra loro.
[…] Ed ecco gli alberghi, le locande, i bed and breakfast, i “vini del pellegrino”, i “formaggi del pellegrino”, i souvenir e così via. Molti sono comunque coloro che, approfittando delle varie offerte turistiche, con tutto il relativo loro kitsch divulgativo e parastorico, si mostrano comunque interessati ad affrontare con spirito critico la realtà dell’antico viaggio religioso, cogliendone l’autenticità paesaggistica, artistica, monumentale e storico-antropica. È ad essi che soprattutto si rivolge questo bel libro nel quale tre noti e seri studiosi ne presentano quello che – senza nulla voler togliere agli altri – ne è comunque il tratto forse più bello e intenso, quello compreso tra Lucca e la Val d’Orcia…» (T-CA)
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