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Viaggio nella memoria tra arte e antichi mestieri in Alto Mugello, Mugello e Bassa Sieve

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Autore/i	Massimo Certini
Editore	Parigi & Oltre	Luogo	Firenze
Anno	2005	Pagine	168
Dimensioni	27x30 (cm)	Illustrazioni	ill. colori n.t. - colors ills
Legatura	cart. edit. con sovracc. ill. colori - Hardcover with dustjacket	Conservazione	Nuovo - New
Lingua	Italiano/Inglese - Italian/English text	Peso	1600 (gr)
ISBN	8890216700	EAN-13	9788890216701

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Un futuro ricco d'incognite spesso affascinanti e lusinghiere, è il dono che l'era nuova appena partorita sembra offrirci, un modo nuovo di vivere, di lavorare, di essere.
Nuove tecnologie nell'elettronica, stanno trasformando sempre più il mondo della comunicazione, accompagnandoci al centro del villaggio globale in cui viviamo.
E' un viaggio misterioso che non possiamo ignorare né tantomeno sottovalutare anche se in esso vediamo scomparire molto della nostra coscienza locale, del nostro patrimonio storico culturale che come una manciata di sabbia pian piano scivola via dal pugno chiuso del tempo.
Un'esistenza frenetica, dove tutto deve essere consumato in fretta e subito, un'esistenza che non ha spazio per sentimentalismi e tradizioni, ma sete d'immediato successo, a scapito di valore, costume e memorie tramandati da secoli nei sistemi di lavoro e di vita comune.
In tanto frastuono è umano e comprensibile che ci colga il desiderio imperioso di una pausa, di un momento alternativo alla vita di tutti i giorni e ai suoi ritmi così difficili da cambiare.
"Viaggio nella memoria" dunque vuol proprio essere quella "pausa" che attraverso la macchina fotografica, forse l'unico strumento adatto a "fermare il tempo", ci accompagni nella ricerca di un modo di vivere forse troppo rapidamente rimosso e invece vicino a noi più di quello che non appaia a prima vista.
Un'attenta ricerca tra Alto Mugello, Mugello e Bassa Sieve, è lo specchio attuale di tutte quelle attività talvolta anche artistiche che data la modesta richiesta di mercato, costringevano spesso ciascuno a soddisfare i bisogni essenziali della vita quotidiana, maturando così una capacità artigianale di livello notevole.
E nei gesti di questi ultimi artefici della razionalità e dell'essenzialità che dobbiamo sciogliere definitivamente l'intreccio dei nostri sentimenti ingenui spesso troppo combattuti tra nostalgia e desiderio del nuovo, apprezzando finalmente tutto ciò che sa di semplicità, di ritorno alle buone consuetudini del passato, di ricerca sincera delle nostre radici.

We are often fadinated and at the same time tempted by a future of uncertainty. The 'olden days' gave way to a new era that is offering us a new way of living, of working and ultimately a new way of being.
New developments in the electronics industry are continually transforming the super fast world of communication technology central to the global village in which we live.
It is a journey into the mystery which we cannot ignore or under estimate. And it is the reason why much of our understanding of our local cultural heritage is disappearing fast - like a hand full sand it is gradually sliding away from a fist locked in time. Our existence is a frenetic one where everything has to be consumed hurriedly and immediately. It is an existence where there is no room for sentimentalism and tradition, only appetites for success. An ideology lacking in the values that evolved from centuries of hard work and a communal life.
In the midst of the hubbub it is quite normal that some of us would like to take time out to think - consider an alternative to the complexities and difficult rhythms of our everyday life, that are so hard to go against.
"A Journey into the Memory" is 'time taken out' to look close up at a world so hastily forgotten. Along the journey, the camera lens - probably the only instrument capable of 'stopping time' - captures moments so far removed from our lives today and yet so familiar.
The journey documents what is left of the fascinating world of rural arts and crafts, once so vital to the life force of the communities of the Mugello and the Sieve Valley producing some of the best skilled craftsmen in the territory.
In the final gestures of the "last" of these crafismen we can learn to recognise once more what is simple and rational and not give in too easily to what is "new" And discover that what is nostalgic can actually gives us a sense of belonging.