Andrea Brustolon 1662 - 1732 'Il Michelangelo del legno'
Autore/i | a cura di Anna Maria Spiazzi, Massimo De Grassi, Giovanna Galasso | ||
Editore | Skira | Luogo | Milano |
Anno | 2011 | Pagine | 384 |
Dimensioni | 24X2 (cm) | Illustrazioni | 195 ill. a colori e 323 b/n n.t. |
Legatura | bross. ill. | Conservazione | |
Lingua | Peso | 2300 (gr) | |
ISBN | 8857201872 | EAN-13 | 9788857201870 |
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Nuova Ristampa. Prima Edizione 2009.
Belluno, Palazzo Crepadona, 28 marzo - 12 luglio 2009.
Andrea Brustolon è un nome di fama internazionale che ha saputo trasformare in arte il legno uno degli elementi tipici del bellunese sua provincia natale. Oltre 100 opere, per indagare e ripercorrere l’intera vicenda umana del geniale intagliatore, presentando al pubblico una nutrita antologia delle sue migliori opere, dal mobilio all’arredo ecclesiastico. Un percorso espositivo ricco che permetterà al visitatore di seguire concretamente l’intero processo creativo dello scultore e di rimanere affascinato dalla sua straordinaria capacità di dare al legno, contemporaneamente, forza plastica e pittoricismo. Opere sacre e profane di altissima qualità con virtuosismi decorativi ineguagliabili e in grado di raggiungere vertici di pathos straordinari.
La scultura lignea barocca a Venezia e in Veneto costituisce uno dei capitoli più affascinanti nella storia dell’arte veneta per la ricchezza di ideazioni e?realizzazioni: soffitti con lacunari, cornici a racemi e figure, dossali lignei nelle chiese con i postergali scolpiti in altorilievo, armadi di biblioteca con grandi sculture lignee sul coronamento, altari lignei, cantorie d’organi grandi e fastose, cornici lignee per i ritratti aulici e celebrativi della nobiltà veneziana e di terraferma, arredi d’interno nei palazzi. La scultura lignea si confronta con la scultura in pietra e in marmo; per la duttilità del materiale può esprimere l’enfasi barocca, il gusto del tempo, e gareggiare con la pittura, con forme scultoree immerse nello spazio e nella luce.
Andrea Brustolon, nato a Belluno nel 1662, costruisce a Venezia il suo proprio lessico e,?pur muovendo dalla tradizionale formazione delle botteghe bellunesi, elabora un linguaggio “moderno”, appreso in Venezia, una delle grandi capitali della cultura europea tra Seicento e Settecento. Da subito Andrea Brustolon è uno scultore di “figure”, nel “fornimento Venier” così?come nell’altare delle Anime di Pieve di Zoldo (1685) affermando, anche nel ruolo sociale, tramite l’artisticità, la nobiltà della scultura lignea nella gerarchia delle arti. (T-CA)
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