Quando Firenze cacciò i venerandi fantasmi del passato Dall'insediamento della Capitale alla 'questione fiorentina'
Autore/i | a cura di Attilio Barilli | ||
Editore | Banca Etruria | Luogo | Arezzo |
Anno | 2006 | Pagine | 176 |
Dimensioni | 26x24 (cm) | Illustrazioni | ill. a colori e b/n n.t. - colors and b/w ills |
Legatura | cart. edit. ill. colori - Hardcover | Conservazione | Usato come nuovo - used like new |
Lingua | Italiano - Italian text | Peso | 1600 (gr) |
ISBN | N/D - N/A | EAN-13 | N/D - N/A |
Prezzo | 30.00 € | Sconto | 50% |
Prezzo scontato | 15.00 € |
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Il viaggiatore che si fosse trovato a percomere lItalia fra il 1865 e il 1871 avrebbe potuto scrivere, alla maniera di Charles Dickens, il racconto di due città, perché in quel particolare lasso di tempo due centri balzano in primo piano scrollandosi di dosso la polvere dei secoli per assumere la funzione e il volto di capitali del Regno. Il duplice trasferimento della capitale da Torino a Firenze nel 1865, e quindi a Roma nel 1871 è un evento che crea dei veri e propri stravolgimenti nel cuore di queste realtà urbane, mete predilette del viaggio in Italia.
Questo volume racconta per commenti ed immagini le pesanti trasformazioni a cui venne sottoposta Firenze, la prima delle due città, con l'afflusso della burocrazia ministeriale e diplomatica, delle legazioni e delle rappresentanze straniere. La manomissione del tessuto storico cittadino inizia con la demolizione della cerchia muraria medievale per consentire lo scorrimento di ampli viali e la creazione di nuovi quartieri. Si raggiunge il culmine del processo risanatore nel 1888 con l'abbattimento del fatiscente Mercato Vecchio e del Ghetto - area oggi corrispondente a Piazza della Repubblica - le cui strade medievali formavano il pericardio di Firenze antica.
Al pari di un'occasionale visitatrice, la Capitale aveva intanto preso la via di Roma lasciando come segno del proprio passaggio demolizioni di palazzi, allargamenti di strade e i boulevard del sindaco Peruzzi, un'eredità di cui la città, secondo gli stranieri che vi risiedevano e le più illuminate menti occidentali, avrebbe voluto e dovuto in buona parte fare a meno.
Note alle condizioni del volume
Nessuna. (T-CA)
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