Fotografie di viaggio 1931-1935
Autore/i | Georges Simenon,Freddy Bonmariage | ||
Editore | Archinto | Luogo | Milano |
Anno | 2007 | Pagine | 170 |
Dimensioni | 27x29 (cm) | Illustrazioni | ill. b/n n.t. - b/w ills. |
Legatura | cart. edit. ill. colori - Hardcover | Conservazione | Usato come nuovo - used like new |
Lingua | Italiano - Italian text | Peso | 1200 (gr) |
ISBN | 8877684917 | EAN-13 | 9788877684912 |
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Fotografie di Georges Simenon.
Testo di Freddy Bonmariage.
Non tutti sanno che Georges Simenon, oltre ad essere lo straordinario scrittore che conosciamo, ha scattato più di duemila fotografie nel corso di lunghi viaggi e crociere in ogni parte del mondo. Erano gli anni in cui, accanto all'attività di giornalista e reporter, componeva i suoi primi romanzi. Il volume ci offre un'ampia e interessante selezione di queste immagini, inedite per il pubblico italiano e mai esposte durante la vita dello scrittore. Le fotografie risalgono agli anni 1931-1935 e testimoniano di un desiderio di cogliere in presa diretta le molte realtà del mondo, senza artifici, senza retorica, con l'immediatezza di uno sguardo pronto e curioso. Niente di sensazionale o di pittoresco, nessuna ricerca estetica. I testi che le accompagnano inquadrano le occasioni in cui sono state realizzate e le collegano al contesto letterario dell'opera di Sìmenon, mettendo in luce le tante analogie dei due linguaggi, quello della scrittura e quello della fotografia: lucidità, assoluta mancanza di enfasi, sensibilità per uomini e cose, spontaneità e semplicità. Gli istanti catturati da Simenon sono veri racconti per immagini, sia che si tratti di paesaggi o di visioni di città deserte, di gruppi umani o del ritratto di un unico personaggio colto nell'essenzialità di un attimo. A volte, come nel caso delle immagini di Berlino e dei villaggi polacchi o rumeni, o degli scorci del quartiere ebraico di Varsavia, testimoniano gli sconvolgimenti di un mondo definitivamente e tragicamente scomparso. Non meno coinvolgenti sono le istantanee scattate a Odessa, a Batumi e sul mar Nero (tra cui quella di un inedito Trotskij sorridente) e le numerose inquadrature africane (nel Sudan e lungo il fiume Congo). Nella loro commovente naturalezza queste fotografie fanno rivivere paesi e ambienti per sempre perduti. Sono documenti preziosi di un tempo ormai lontano e partecipano, malgrado o forse proprio per la loro quasi banale quotidianità, della nostalgia della memoria capace di suscitare forti emozioni.
Note alle condizioni del volume
Nessuna. (T-CA)
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