Fra’ Galgario Le seduzioni del ritratto nel '700 europeo
Autore/i | a cura di Francesco Rossi | ||
Editore | Skira | Luogo | Milano |
Anno | 2003 | Pagine | 416 |
Dimensioni | 24x29 (cm) | Illustrazioni | 121 ill. a colori, 101 ill. b/n n.t. - colour and b/w ills |
Legatura | bross. ill. colori e cofanetto- paperback illustrated in slipcase | Conservazione | Usato Ottime Condizioni - used very good |
Lingua | Italiano - Italian Text | Peso | 2700 (gr) |
ISBN | 8884916895 | EAN-13 | 9788884916891 |
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(Arte antica. Cataloghi).
Bergamo, Accademia Carrara, 2 ottobre 2003 - 11 gennaio 2004.
Il volume, che accompagna la più importante mostra monografica mai dedicata a Vittore Ghislandi detto Fra’ Galgario (1655-1743), presenta per la prima volta in modo sistematico e completo la produzione di questo grande ritrattista, in un serrato confronto con i principali protagonisti della scena artistica europea del tempo.
Con Fra’ Galgario il genere del ritratto raggiunse i più alti livelli espressivi. Grazie a un’ineguagliata sintesi tra maestria tecnica e capacità di introspezione, l’artista instaurò con i propri “soggetti ritratti” un sottile e complesso gioco di relazioni artistiche e psicologiche che, nel modo di rendere percepibili virtù, debolezze, vanità, seduzioni, precorse significativamente molti aspetti tipici della modernità.
Il percorso, che si sviluppa attraverso circa cento opere, si presenta concettualmente diviso in due parti. Nella prima parte viene illustrata la formazione artistica di Fra’ Galgario prima a Bergamo, dove fu allievo di Giacomo Cotta e conobbe la ritrattistica di Evaristo Baschenis e Carlo Ceresa, quindi a Venezia dove si dedicò allo studio dei grandi maestri veneziani quali Tiziano e Veronese e a Milano in relazione alla formazione della Quadreria della Ca’ Granda.
A conclusione di questo percorso si situa la prima grande fase bergamasca, in cui Fra’ Galgario divenne il ritrattista di importanti famiglie aristocratiche come gli Albani, i Rota, i Secco Suardo.
La seconda parte riguarda il periodo della piena maturità dell’artista, quando, entrato in stretta relazione personale con pittori celebri come Giovan Battista Tiepolo e Sebastiano Ricci, Fra’ Galgario inviava il suo Autoritratto agli Uffizi, mentre sue opere entravano nelle più importanti collezioni a livello europeo: prime fra tutte le celebri raccolte del Maresciallo Schulenberg e del Principe Eugenio di Savoia.
Le accattivanti immagini di bambini o i sontuosi ritratti aristocratici risplendenti delle celebri lacche che resero Fra’ Galgario celebre in tutta Europa, vengono messe a confronto con i più alti raggiungimenti della ritrattistica europea: in Italia (Baschenis, Piazzetta, Ceruti, Crespi, Guardi), in Francia (Largillière, Rigaud, Grimou, Pesne), in Inghilterra (Reynolds), in Europa Centrale (Adler, Kupezky, Brandl). La parte conclusiva è dedicata all’ormai vecchio Fra’ Galgario che, secondo Francesco Tassi dipingeva “con le dita”, realizzando effetti di impasto materico e di semplificazione formale straordinari per il livello della ricerca pittorica e per l’immediatezza espressiva. (T-CA)
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