Good bye kareggi!
Autore/i | Alessandro Bini, Bruno Magrini | ||
Editore | Morgana Edizioni | Luogo | Firenze |
Anno | 2009 | Pagine | 80 |
Dimensioni | 12X18 (cm) | Illustrazioni | non illustrato |
Legatura | bross. ill. | Conservazione | Nuovo |
Lingua | Italiano | Peso | 300 (gr) |
ISBN | 8889033355 | EAN-13 | 9788889033357 |
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(Parascena. 6).
Prefazione di Alessandro Benvenuti
L’ospedale di Careggi, con due banche, diversi bar, l’ufficio postale, due uffici di polizia, la lavanderia, le portinerie ai varchi, può somigliare veramente a una sorta di piccola città nella città. Una quotidianità complessa, animata sia dalle persone che ci lavorano ma anche da tutti coloro che hanno parenti, amici, conoscenti che in qualche modo interagiscono con questo pianeta-ospedale. E poi ci sono i pazienti - cioè bene o male noi, o i nostri familiari, i nostri amici - che vivono all’interno di questo grande organismo fatto di reparti, corsie e ambulatori.
Careggi, che in ogni istante, 24 ore su 24, respira, pensa, mangia, soffre, decide e agisce. C’è ovviamente tanta umanità, in un ospedale. Anzi, si può dire che l’ospedale - come ci testimoniano anche le molte serie televisive al riguardo - sia davvero il luogo deputato, dell’umanità. Per chi voglia porvi attenzione, un materiale ricchissimo, vario e disparato che all’inizio viene raccolto dalla prima voce che l’utente esterno ha modo di sentire: il centralino. Il centralino, così nascosto e invisibile, che in ogni istante mette in contatto le voci del mondo esterno con questo sistema circolatorio del soccorso e della speranza.
Proprio da questo lavoro di voci e parole, da questo contatto, bisogno, inizio, è nato un testo, una rappresentazione teatrale. Che come ogni testo teatrale è anche un pretesto per spiegare un mondo, una sintesi tra il linguaggio parlato e quello medico, una voce cha sta al di qua e al di là di una linea sottile chiamata “vita di ospedale”. E il testo forse risulta particolare proprio perché è di un ospedale che stiamo parlando; di una trincea, di una parte involontariamente “eccezionale” di noi. E di un ospedale fiorentino, per giunta. Ne esce così una tragicommedia di personaggi che chiedono un aiuto, un segno. E anche una sorta di affresco, nel bene e nel male, della città.
Di che parla Good Bye Kareggi? È presto detto: uomini e donne di varie età, che hanno come comun denominatore una palese non-conoscenza del linguaggio medico ospedaliero, che telefonano al centralino dell’ospedale e chiedono ai centralinisti delle cose: informazioni, soprattutto. Da ciò che dicono e da come lo dicono, ecco apparire il ritratto di una Firenze / Toscana / Italia… e forse mondo, un certo mondo per lo meno, che ci fa ridere, penare, intenerire.
CENNI BIOGRAFICI
Alessandro Bini è nato a Firenze, dove vive e lavora. È laureato in filosofia. È autore di numerosi testi teatrali rappresentati da varie compagnie. Ha vinto vari premi in concorsi per testi teatrali e umoristici. Ha costituito nel 2001 la Compagnia Terraferma. In collaborazione con Bruno Magrini nel 2004 con l’atto unico Temporale ha vinto il premio nazionale “Un palcoscenico per la Storia” di Roma. Nel 2005 ha pubblicato la raccolta di atti unici brevi Copriti! Ti si vede la psiche, n. 5 nella collana Parascena di Morgana Edizioni.
Bruno Magrini è nato a Lucca, vive e lavora a Firenze. È laureato in Materie Letterarie. Nella sua attività letteraria si segnalano vari premi tra i quali “Giallo in una Pagina ’97”, XIII° premio di poesia “Il Fiore”. Come autore teatrale ha messo in scena lo spettacolo Splitzstrasse e gli atti unici Il Sogno di Alice, Talk Show e Metropolis. In collaborazione con Alessandro Bini nel 2004 con l’atto unico Temporale ha vinto il premio nazionale “Un palcoscenico per la Storia” di Roma. Nel 2005 ha pubblicato la raccolta di atti unici brevi Copriti! Ti si vede la psiche, n. 5 nella collana Parascena di Morgana Edizioni. (T-CA)
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