I Macchiaioli Una rivoluzione d'arte al Caffè Michelangelo
Autore/i | a cura di - edited by Simona Bartolena, Susanna Zatti | ||
Editore | Skira | Luogo | Milano |
Anno | 2015 | Pagine | 128 |
Dimensioni | 24x28 (cm) | Illustrazioni | 112 ill. a colori - 112 color ills |
Legatura | brossura - paperback | Conservazione | nuovo - new |
Lingua | italiano - Italian | Peso | 1000 (gr) |
ISBN | 8857230422 | EAN-13 | 9788857230429 |
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Pavia, Scuderie del Castello Visconteo, 19 settembre - 20 dicembre 2015.
Nella Firenze degli anni cinquanta dell’Ottocento, la città culturalmente più libera di un’Italia ancora in via di unificazione, sorge il Caffè Michelangelo, luogo di ritrovo di artisti e intellettuali d’avanguardia e cuore pulsante di uno dei più radicali cambiamenti della storia dell’arte europea. È qui, nella “stanza degli artisti”, che si pongono le basi per la rivoluzione macchiaiola: sull’esempio della pittura di paesaggio della scuola di Barbizon, i pittori del Michelangelo escono en plein air e trasformano la macchia da mezzo preparatorio a strumento per restituire su tela il vero, anticipando le ricerche degli impressionisti francesi. Ma la rivoluzione macchiaiola non si è espressa solo nella pittura di paesaggio: il tema di genere e quello storico sono un altro campo di sperimentazione, che si nutre di un’epopea – quella del Risorgimento – cui i pittori stessi partecipano non solo dipingendone gli episodi, ma anche partendo per il fronte. Pubblicato a corredo della mostra autunnale alle Scuderie del Castello Visconteo di Pavia, il volume presenta oltre settanta opere provenienti da prestigiosi musei e collezioni private firmate dai principali esponenti del gruppo dei Macchiaioli quali Telemaco Signorini, Giovanni Fattori, Giuseppe Abbati, Vincenzo Cabianca, Adriano Cecioni, Giuseppe Abbati e molti altri. Oltre a delineare un momento storico e culturale molto vivace, da cui emergeranno i fermenti di rivolta di questi nuovi pittori verso i classicisti, insieme alle loro forti personalità artistiche e umane, il catalogo approfondisce i rapporti con alcuni artisti della scena europea che frequentarono il Caffè fino alle fasi più tarde della storia del movimento e all’eredità della macchia con opere rappresentative di Giuseppe de Nittis, Federico Zandomeneghi e Giovanni Boldini. (T-CA)
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