Il Duomo di Fidenza
Autore/i | Roberto Tassi | ||
Editore | Silvana Editoriale | Luogo | Milano |
Anno | 1973 | Pagine | 132 |
Dimensioni | 28X32 (cm) | Illustrazioni | 159 ill. in b/n e colori num. n.t. |
Legatura | t.tl edit. con sovracc. ill. e custodia | Conservazione | |
Lingua | Peso | 1600 (gr) | |
ISBN | N/D | EAN-13 | N/D |
esaurito presso l'editore
Tra le città che, nella lunga distesa della pianura padana, portano in grandiosi monumenti sacri le vestigia memorabili del tempo medievale, Fidenza si mostra subito in una posizione molto singolare.
Tra Piacenza, Parma, Cremona, Modena e Ferrara, ognuna con la sua storia, la sua tradizione e la sua arte, Fidenza, città non grande e dal destino diverso ha una cattedrale che per bellezza, contenuto spirituale e mantenimento delle strutture originarie pareggia e talvolta supera le costruzioni simili di quelle.
In apparenza quindi non corrispondente al territorio che la circonda; ma si dovrà invece pensare a un rapporto inverso e giudicare quel territorio, quelle case e la popolazione che le abita dalla loro cattedrale.
Le cattedrali che, come vascelli bianchi, magiche apparizioni di pietra, sono sorte per tutta l'Europa nel XII e nel XIII secolo, erano grandi specchi; si può dire, in base alle divisioni della immensa summa del sapere che Vincent de Beauvais stendeva nell'oscuro silenzio dell'abbazia di Royaumont, che esse erano specchi della Natura, della Scienza, della Morale e della Storia. Riflettevano la vita dell'uomo e la imperscrutabilità del divino; univano il microcosmo e il macrocosmo, la natura e lo spirito, il particolare e l'universale, la paura e la speranza. Ancora adesso nelle cattedrali vive racchiuso quell'ordine antico e sublime, quella fede ricca di immaginazione, sotto la veste leggera ma resistentissima del simbolo si conserva la fiamma di quella sapienza; ancora adesso nello specchio delle cattedrali è rimasta un'immagine viva e complicata.
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