Leonardo e le Arti Meccaniche
Autore/i | Romano Nanni | ||
Editore | Skira | Luogo | Milano |
Anno | 2013 | Pagine | 320 |
Dimensioni | 24x29 (cm) | Illustrazioni | 253 ill. a colori e 65 b/n - colors and b/w ills |
Legatura | cart. edit. con sovracc. ill. colori - Hardcover with dustjacket | Conservazione | Nuovo - New |
Lingua | Italiano - Italian text | Peso | 2200 (gr) |
ISBN | 8876245732 | EAN-13 | 9788876245732 |
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(Musei e Luoghi Artistici).
Leonardo rivendicò la piena appartenenza della pittura – ancor spesso all’epoca confinata tra le arti meccaniche – alla cultura dei “dotti”, all’alta cultura scientifica e umanistica, cioè alle arti liberali. Ma rivendicò per sé con orgoglio anche la superiore dignità di inventore, opponendola anzi alla figura dei retori e commentatori di testi antichi, contribuendo alla formazione di una nuova coscienza intellettuale, intrecciata con la ancora incerta formazione del sapere e dell’identità dell’ingegnere. Questo volume vuole cogliere il senso storico dell’operato di Leonardo “meccanico” ricostruendone il coinvolgimento entro alcune dinamiche – comprese tra Piero della Francesca e il primo Galilei – dei saperi e delle pratiche propri delle arti meccaniche considerate in se stesse; e in particolare entro l’area di attività, di rilevanza economica per la città, che il più raffinato Umanesimo fiorentino, come quello del Poliziano, aveva classificato tra le arti “sordide” e sedentarie: cantieri, mulini, manifatture. Entro questa prospettiva di lungo periodo si analizzano le torsioni impresse da Leonardo al principale sapere dei tecnici, la “pratica di geometria”; la sua consapevolezza della necessità di un lessico volgare dei saperi tecnici, condivisa con Francesco di Giorgio Martini; la novità dei suoi studi sulla meccanica tessile, non solo entro la dicotomia tra arti liberali e meccaniche, ma all’interno stesso della stratificazione di queste ultime; la raffinata maturazione di una pluralità di convenzioni di rappresentazione nel disegno tecnico e l’uso dei modelli in scala nei suoi nessi sia col disegno che con elementi di meccanica teorica nella progettazione di macchine. Si presentano inoltre nuove ipotesi sul funzionamento e l’utilizzazione delle macchine da cantiere progettate dal Brunelleschi per la costruzione della cupola del duomo di Firenze. (T-CA)
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