Leonardo from Tuscany to the Loire
Autore/i | Carlo Starnazzi | ||
Editore | Cartei & Bianchi | Luogo | Foligno |
Anno | 2008 | Pagine | 304 |
Dimensioni | 21x27 (cm) | Illustrazioni | molte ill. a colori n.t. |
Legatura | bross. con alette | Conservazione | |
Lingua | Peso | 2000 (gr) | |
ISBN | 8895686012 | EAN-13 | 9788895686011 |
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Presentazione di Carlo Pedretti.
Testo in inglese.
Disponibile anche ed. francese (ISBN:9788895686028)
Il volume raccoglie una serie di tematiche complesse e variamente articolate, quanto delicate, che investono sul piano teorico e storico sia il mondo dell’architettura e dell’urbanistica, come quello della scultura e della pittura. Il periodo analizzato è sicuramente quello più operativo di Leonardo, durante i suoi frequenti spostamenti nel grande e complesso scacchiere politico, economico, culturale e artistico dell’Italia centrale tra il 1500 ed il 1516. È in questo contesto storico-geografico che emergono con enfasi spontanea i punti focali della ricerca di Starnazzi: Firenze, Cortona-Arezzo, Roma e Amboise, dove l’artista trascorre i suoi ultimi anni di vita, dal 1517 al 1519. L’ampio lavoro di ricognizione, e correlazione delle fonti storiche, vuole evidenziare i legami culturali tra Leonardo e artisti che hanno operato, secondo la tradizione figurativa toscana, con accenti più o meno diretti anche ad Arezzo e dintorni, da Donatello a Masaccio e a Piero della Francesca, da Francesco di Giorgio a Bramante, da Signorelli al Perugino e a Raffaello. Nel percorso dell’opera, non resta in secondo piano il rapporto che Leonardo ebbe anche con il mondo della classicità romana e con gli Etruschi. L’autore illustra anche inediti rapporti insorti tra Leonardo e personaggi che hanno assunto forma e consistenza, uscendo d’improvviso da un cono d’ombra, in seguito alla decifrazione di una piccola nota marginale in un foglio del Codice Atlantico (f. 174 va), come “memoria a noi mastro domenico”, relativamente al cortonese Domenico Bernabei detto il “Boccadoro”, che operò attivamente ad Amboise allestendo scenografie per le feste di corte e concretizzando l’ideazione leonardesca del magnifico castello di Chambord. (T-CBE)
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