Mantegna e Padova 1445-1460
Autore/i | A cura di Davide Banzato, Alberta De Nicolò Salmazo, Anna Maria Spiazzi | ||
Editore | Skira | Luogo | Milano |
Anno | 2006 | Pagine | 348 |
Dimensioni | 25X29 (cm) | Illustrazioni | 96 ill. colori, 129 ill. b/n n.t. |
Legatura | cart. edit. con sovracc. ill. a colori | Conservazione | |
Lingua | Peso | 2100 (gr) | |
ISBN | 8876246746 | EAN-13 | 9788876246746 |
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(Arte antica. Cataloghi).
Padova, Musei Civici agli Eremitani, 16 settembre 2006 - 14 gennaio 2007.
Pubblicato parallelamente a Mantegna a Mantova 1460-1506 nell’ambito delle celebrazioni per il quinto centenario della morte di Andrea Mantegna, il volume è dedicato al periodo padovano del maestro, agli anni fondamentali della sua formazione e della “rivoluzione”, dal 1445 al 1460.
In una Padova in pieno fermento artistico e culturale, al seguito dalla figura di Donatello (documentato in città fin dal 1444), Mantegna diviene presto il principale esponente di quello straordinario processo di rinnovamento del linguaggio figurativo, all’avanguardia in fatto di conoscenze prospettiche e di cultura antiquaria, che farà della città del Santo, fino al 1460 (anno della partenza di Mantegna per Mantova) il principale centro di irradiamento della nuova arte rinascimentale nell’Italia del Nord, ossia di quel “pingere in recenti” fino ad allora prerogativa di Firenze. Un rinnovamento che nasce dal confronto e dal dialogo di Mantegna con le altre personalità artistiche, di diversa provenienza e di differente estrazione, che in quei tre brevi lustri s’incontrano nella città veneta: Squarcione (nella cui bottega Mantegna entra a soli quattordici anni) e molti dei suoi allievi – in particolare Zoppo e Schiavone – ma anche i Bellini, i Vivarini, Donatello, Nicolò Pizolo e altri pittori, scultori e miniatori.
Realizzato in occasione dell’esposizione padovana mirabilmente allestita dall’architetto ticinese Mario Botta, il volume presenta una selezione di capolavori assoluti del Rinascimento comprendenti dipinti su tela e su tavola, sculture in pietra, terracotta e bronzo, manoscritti, disegni, stampe, codici miniati: opere fondamentali per la storia dell’arte, sia di Mantegna sia degli artisti di riferimento, concepite e realizzate per Padova e ora appartenenti alle raccolte dei più importanti musei del mondo.
Accanto alle opere padovane di Mantegna (come la bellissima Madonna con il bambino addormentato da Berlino, il San Marco da Francoforte, la Santa Eufemia da Capodimonte e la cosiddetta Madonna Butler dal Metropolitan Museum di New York) e al massimo capolavoro del maestro a Padova – la decorazione della Cappella Ovetari nella chiesa degli Eremitani – vengono presentate preziose testimonianze della civiltà figurativa della città del Santo in quegli anni: opere straordinarie di Donatello, Jacopo e Giovanni Bellini, Antonio e Bartolomeo Vivarini, Zoppo, Schiavone.
Preceduto da un testo introduttivo di Vittorio Sgarbi (Un artista per tre città. Tre città per un artista), il volume comprende i saggi di Alberta De Nicolò Salmazo (Andrea Mantegna e Padova 1445-1460 e ), Silvana Collodo (La committenza di Andrea Mantegna. Scienza della natura e studium pictorie a Padova alla fine del Medioevo), Elisabetta Barile (Giovanni Marcanova e i suoi possibili incontri con Andrea Mantegna), Elda Martellozzo Forin (Trascrizione del primo testamento di Antonio Ovetari), Irene Favaretto e Giulio Bodon (Cultura antiquaria e immagine dell’arte classica negli esordi di Mantegna), Giordana Mariani Canova (La miniatura a Padova nel tempo di Andrea Mantegna), Stefano Zamponi (Andrea Mantegna e la maiuscola antiquaria), Marzia Faietti (Andrea, disegnatore con “maschera”), Davide Banzato (L’evoluzione della pala d’altare tra Padova e Venezia tra il Tardogotico e il primo Rinascimento), Peta Motture (Donatello a Padova: pratica di bottega e scambio artistico), Anna Maria Spiazzi (La cappella Ovetari. 11 marzo 1944, eventi e recuperi), Franca Pellegrini (Testimonianze padovane mantegnesche del XIX secolo), Mario Botta (Esporre Mantegna); seguono il catalogo delle opere e la bibliografia.
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