Manzoni La pentecoste
Autore/i | Luigi Firpo | ||
Editore | UTET | Luogo | Torino |
Anno | 1962 | Pagine | 136 |
Dimensioni | 18x25 (cm) | Illustrazioni | ill. colori n.t. - colors ills |
Legatura | cart. edit. - Hardcover | Conservazione | Usato ottime condizioni - used very good |
Lingua | Italiano - Italian text | Peso | 1000 (gr) |
ISBN | N/D - N/A | EAN-13 | N/D - N/A |
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(Strenna Utet).
Nella Strenna per il 1962 Utet propone tutte le testimonianze disponibili dell'elaborazione del più maturo e alto fra gl'Inni sacri di Alessandro Manzoni : La Pentecoste. Il carme rappresenta non solo uno dei vertici sommi della lirica manzoniana, ma è anche quello che, per un complesso di circostanze favorevoli, risulta più minuziosamente documentato lungo tutto l'arco della tormentosa, paziente, infaticabile redazione, dal primo abbozzo totalmente rifiutato del 1817 all'edizione definitiva del 1855. Dalle prime strofe vergate con fulminea mano, irte di pentimenti e varianti, in un multiforme fiorire d'immagini e di rime, attraverso tre rifacimenti radicali, cinque autografi, una bozza corretta dall'Autore e due edizioni, è possibile seguire qui passo passo il nascere contrastato, snervante, inesorabilmente vittorioso della Poesia. Volgendo queste pagine il Lettore avrà l'impressione di essere entrato in punta di piedi nel segreto dello studio manzoniano e di assistere alle sue spalle, trattenendo il respiro, all'opera paziente dell'artefice che crea il capolavoro. Nel 1874, pochi mesi dopo la morte del Poeta, quel dotto e caro uomo che fu Antonio Stoppani ottenne che « la egregia nipote donna Vittoria Manzoni maritata Brambilla, che nel volto e nello spirito riftette così bene la grande immagine dell'avo », gli mostrasse il prezioso volume autografo che serba gli abbozzi degli Inni sacri. « Con trepida mano» egli poté allora sfogliare « quelle pagine sante», e stupì per la selva di pentimenti e di cancellature che vi si assiepa, e si commosse di fronte a una testimonianza così toccante della lunga strada di triboli che mena alle vette dell'arte. Noi non diremo con lui che si debba erigere un tempio e un altare per collocarvi quel codice e costringere tutti i poeti che hanno in animo di stampare versi a sostarvi in meditazione: ma quale viatico per l'anno nuovo che sorge ci è caro proporre un istante di raccoglimento pensoso su questo esempio di coraggiosa, pervicace, ispirata dedizione, su queste carte che attestano l'umile pazienza del genio.
Note alle condizioni del volume
Bruniture del tempo. (T-CA)
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