Marche e Toscana Terre di grandi maesti tra Quattro e Seicento
Autore/i | a cura di Silvia Blasio | ||
Editore | Banca Toscana | Luogo | Pisa |
Anno | 2007 | Pagine | 318 |
Dimensioni | 25x29 (cm) | Illustrazioni | ill. a colori e b/n n.t. |
Legatura | cart. edit. sovracc. ill. | Conservazione | usato come nuovo - used like new |
Lingua | Italiano - Italian text | Peso | 2200 (gr) |
ISBN | 8877819510 | EAN-13 | 9788877819512 |
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Edizione speciale edita da Pacini Editore per Monte dei Paschi di Siena.
Testi di Gabriele Barucca, Silvia Blasio, Eleonora Butteri, Cristina Galassi, Ada Labriola, Alessandro Marchi, Benedetta Montevecchi, Maria Rosaria Valazzi.
Il volume illustra le relazioni artistiche tra Toscana e Marche, che sebbene costituiscano un capitolo molto importante per l’arte della regione adriatica, non erano state oggetto finora di uno studio unitario che ne prendesse in esame i diversi aspetti. Luogo d’incontro di culture diverse e punto di partenza per esperienze originali, la regione adriatica ha accolto opere di artisti toscani che hanno lasciato un’impronta decisiva su un contesto culturale tutt’altro che passivo, ma capace di rispondere vivacemente agli stimoli provenienti dall’esterno. I secoli di cui questo libro si occupa, dal XV al XVII, sono quelli in cui i rapporti tra Toscana e Marche furono scanditi dagli episodi di maggior rilevanza artistica: Urbino si trasformò in modo sorprendentemente veloce in una grande capitale del Rinascimento nel secondo Quattrocento anche grazie al consistente numero di pittori, scultori e architetti toscani chiamati da Federico da Montefeltro a prestare la propria opera al grandioso cantiere di Palazzo Ducale, e all’inizio del Cinquecento una generazione di scultori toscani dette il proprio contributo al magnifico rivestimento marmoreo della santa Casa di Loreto. Interessante anche la diffusione delle Robbiane.
Poiché i marchigiani furono viaggiatori curiosi e spesso raggiunsero le città toscane, Firenze e Siena soprattutto, importanti sono i contributi e gli impulsi all’innovazione che alcuni personaggi –da Gentile da Fabriano fino a Luigi Lanzi – hanno dato alla storia delle arti in Toscana. Nell’ambito dell’iniziativa, Banca Toscana ha promosso il restauro dell’ ”Adorazione dei Magi” di Aurelio Lomi, proveniente dalla Chiesa dei Magi di Pergola. (T-CA)
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