Maria Maddalena de’ Pazzi Santa dell’Amore non amato
Autore/i | a cura di Piero Pacini | ||
Editore | Polistampa | Luogo | Firenze |
Anno | 2007 | Pagine | 200 |
Dimensioni | 24x31 (cm) | Illustrazioni | ill. colori n.t. - colors ills |
Legatura | bross. ill. a colori - paperback | Conservazione | Nuovo - New |
Lingua | Italiano - Italian text | Peso | 1500 (gr) |
ISBN | 8859602297 | EAN-13 | 9788859602293 |
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Firenze, Seminario Arcivescovile, 19 maggio - 20 luglio 2007.
Presentazione di Bruno Santi.
Contributi di mons. Gilberto Aranci, Mirella Branca, Laura Casprini Gentile, Giovanni Grosso O.Carm., Giovanni Leoncini, mons. Stefano Manetti, Piero Pacini, Duccio Pieri.
Catalogo della mostra allestita a Firenze in occasione del IV centenario dalla morte di Maria Maddalena de’ Pazzi (25 maggio 1607), il volume descrive i momenti salienti della sua vicenda spirituale: l’ascesi mistica, l’afflato celebrativo degli anni della beatificazione e della canonizzazione, la Santa che assurge a simbolo della Chiesa romana dopo il Concilio di Trento: a un anno dalla morte il suo corpo risulta miracolosamente incorrotto, nel 1626 papa Urbano VIII procede alla beatificazione e, nel 1669, Clemente IX la dichiara Santa. La vita claustrale della mistica è segnata da molti fenomeni prodigiosi (estasi, visioni) che per varietà, durata e partecipazione psichica impressionano le consorelle, i direttori spirituali e le persone vicine all’ambiente conventuale. Dopo la morte le voci della santità di suor Maria Maddalena si diffonderanno in Firenze e fuori Toscana, il suo corpo incorrotto sarà oggetto di una crescente venerazione, gli artisti più in vista prenderanno a raffigurare i momenti di una silenziosa ma straordinaria esperienza mistica.
Il volume presenta un importante nucleo di opere d’arte rimaste celate per lungo tempo nell’ambito conventuale, che illuminano su quel lento processo di autocritica e su quelle direttive moralistiche che, a chiusura del Concilio Tridentino, condizionano la civiltà figurativa fiorentina fino al granducato di Cosimo III. Una campionatura di opere fiorite nella Roma dei Barberini, dei Pamphili, dei Rospigliosi testimonia poi quei “teatri della fede” e quei “teatri del Paradiso” caratteristici del nuovo corso della Chiesa romana, ma anche le ambizioni e il mecenatismo delle famiglie dominanti.
Oltre 50 schede critiche illustrate a colori presentano capolavori di Santi di Tito, Francesco e Piero Curradi, Livio Mehus, Francesco di Agnolo Lanfranchi (lo “Spillo”), Andrea Sacchi, Francesco Boschi, Cosimo Ulivelli, Agostino Melissi, Francesco Bettini, Lazzaro Baldi, Giacinto Gimignani, Carlo Dolci, Ciro Ferri, Luca Giordano, Pietro Dandini, G.C. Sagrestani, Francesco Conti, Ignazio Hugford, Giovanbattista Cipriani, Giuseppe Piattoli.
Note alle condizioni del volume
Nessuna. (T-CA)
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