Michelangelo il marmo e la mente La Tomba di Giulio II e le sue statue
Autore/i | Frommel Christoph Luitpold | ||
Editore | Jaca Book | Luogo | Milano |
Anno | 2014 | Pagine | 368 |
Dimensioni | 24x32 (cm) | Illustrazioni | ill. a colori n.t. |
Legatura | cart. edit. sovracc. ill. | Conservazione | nuovo |
Lingua | italiano | Peso | 3600 (gr) |
ISBN | 8816605030 | EAN-13 | 9788816605039 |
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(Illustrati. Arte Mondo).
Contributi di Claudia Echinger- Maurach e Antonio Forcellino e Maria Forcellino.
Un’opera definitiva sulla scultura di Michelangelo scritta e diretta dal suo maggior studioso, Christoph Luitpold Frommel, con una campagna fotografica attuata in occasione del restauro della tomba di Giulio II in S. Pietro in Vincoli, grazie alla quale le statue sono state riprese nel loro insieme e nei dettagli più impressionanti, retro compreso. È una storia appassionante, non priva di ossessione, quella che impegna per quarant’anni Michelangelo, nel tentativo di portare a termine l’incredibile gruppo di statue e l’architettura della tomba del suo grande amico e duro committente papa Giulio II (che morirà molto prima della conclusione dell’opera).
Il volume svolge più funzioni decisive: testimonia l’evoluzione stilistica dello scultore, il complesso rapporto con i collaboratori della sua bottega e con i suoi fornitori; dà insieme nuova luce alla formazione neoplatonica di Michelangelo, a oggi forse troppo poco considerata, che ha dato carne al Mosè e all’opera intera.
Come scrive Frommel «le sue fasi creative sono interrotte da lunghe pause non meno creative, benché in buona parte causate da mancati pagamenti da parte dei committenti – anni d’incubazione nei quali comincia a modificare il suo linguaggio, per rigettarsi poi con nuovo sfrenato dinamismo nel lavoro. Questa vita, che cade in uno dei periodi più turbolenti e innovativi dei tempi moderni, si rispecchia nella tomba».
L’équipe scientifica coordinata da Frommel ripercorre e rilegge la storia del monumento comparando i disegni di Michelangelo e di altri artisti, fornendo rilievi e ricostruzioni, e documentando le ricerche attraverso dettagliate tavole a colori. Completano il volume una ricchissima raccolta di documenti spesso inediti che raccontano l’acquisto del marmo, i viaggi, i dubbi in corso d’opera, gli screzi, le lettere, i conti economici; un catalogo delle sculture e dei disegni e una bibliografia vasta e completa. Nella sua ricognizione storica della fortuna critica del monumento funebre, Maria Forcellino ci esorta in particolare a conquistare uno sguardo che riconsideri l’opera oltre anche nella sua complessità stilistica, anche nella sua materialità. La migliore conoscenza dei dati materiali e il ripristino di una più corretta lettura critica, del resto, induce oggi a rivedere il mancato apprezzamento di un’opera cui Michelangelo, fino alla sua realizzazione, dedicò molte delle sue energie creative. Scrive la studiosa: «Per secoli la tomba di Giulio II, così come realizzata in S. Pietro in Vincoli, è apparsa solo come il modesto risultato di un grande progetto tradito, un’idea alimentata in parte dallo stesso Michelangelo, che ha finito col precludere la comprensione stessa dell’opera, alienandola, in tutto o in parte, dal suo artefice. La nuova consapevolezza – scaturita tanto dai dati documentari che dall’analisi materiale – che Michelangelo si assunse la responsabilità del suo completamento in prima persona induce oggi a rivederne la sua mancata considerazione». (T-CA)
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