Moda Costume Bellezza nell’Antichità
Autore/i | a cura di Angelo Bottini | ||
Editore | Sillabe | Luogo | Livorno |
Anno | 2003 | Pagine | 192 |
Dimensioni | 21x30 (cm) | Illustrazioni | 152 ill. a colori, 456 ill. b/n n.t. - colour and b/w ills |
Legatura | bross.ill colori con alette - paperback illustrated | Conservazione | Nuovo - New |
Lingua | Italiano - Italian text | Peso | 1200 (gr) |
ISBN | 8883472020 | EAN-13 | 9788883472022 |
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Firenze, Museo Archeologico Nazionale, 25 ottobre 2003 - 31 marzo 2004.
Testi di Debora Barbagli, Angelo Bottini, Giuseppina Carlotta Cianferoni, Mario Cygielman, Annamaria Esposito, Maria Cristina Guidotti, Paolo Emilio Pecorella, Anna Rastrelli.
Il volume illustra le collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, relative ad un tema quanto mai accattivante: Moda Costume Bellezza nell’Antichità. Vengono messe a confronto le principali culture del bacino del Mediterraneo: dagli Egizi all’antichissima civiltà cipriota; dalla Grecia all’Etruria e poi ancora oltre, fino all’Impero di Roma. I documentatissimi saggi sono quindi un completo strumento per la ricostruzione e soprattutto l’evolversi della moda e del gusto estetico: ciò che piaceva e ciò che dava scandalo è evidenziato confrontando fonti letterarie con le testimonianze materiali: raffigurazioni sulle antiche stele egizie, le splendide rappresentazioni sui vasi greci ed etruschi, gli oggetti per la toeletta e la cosmesi, fino ai preziosissimi prodotti di artigianato orafo. Non mancano certo nel ricchissimo catalogo, che conta oltre 360 pezzi, reperti di fama come il cratere François, il cosiddetto “Apollo” Milani, lo stupendo sarcofago policromo etrusco di Larthya Seianti; il volume è l’occasione per conoscere tutta una serie di oggetti d’uso quotidiano, molti dei quali di insospettabile modernità. Una speciale attenzione meritano, a questo proposito, gli straordinari frammenti dei tessuti copti, eccezionalmente conservati fino ai nostri giorni, grazie alla particolarità del clima egiziano, in tutta la brillantezza dei loro colori originari.
I curatori del catalogo e della mostra, funzionari della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, hanno voluto coinvolgere tutti gli istituti museali della Provincia di Firenze, esponendo in ciascuno di essi un reperto connesso per epoca o tipologia al catalogo principale della mostra. (T-CA)
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