Museo Vela Le collezioni Scultura, pittura, grafica, fotografia
Autore/i | a cura di Gianna A. Mina Zeni | ||
Editore | Corner Banca | Luogo | Lugano |
Anno | 2002 | Pagine | 334 |
Dimensioni | 25x31 (cm) | Illustrazioni | ill. colori n.t. - colour ills. |
Legatura | cart. edit. sovracc. ill. - hardcover with dust jacket | Conservazione | Usato buone condizioni- Used Good |
Lingua | Italiano - Italian Text | Peso | 2500 (gr) |
ISBN | N/D - N/A | EAN-13 | N/D - N/A |
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La scelta di studiare le collezioni del Museo Vela, nate intorno alle opere e per volontà dei tre artisti ticinesi Vincenzo Vela (1820-1891), Lorenzo Vela (1812-1897) e Spartaco Vela (1854-1895), rientra perfettamente nella collana di pubblicazioni dedicate al collezionismo privato nel Cantone Ticino patrocinate dallo stesso Istituto bancario.
Il libro rappresenta la prima occasione di analisi a tutto campo delle cinque principali collezioni conservate nella Villa che fu di Vincenzo Vela, collezioni dunque private, ma diventate pubbliche attraverso il lascito testamentario di Spartaco alla Confederazione (1892).
Nel 1898 il "Museo Vela" venne aperto per la prima volta al pubblico; la scorsa estate, al termine di un'ampia ristrutturazione firmata dall'architetto Mario Botta (1997-2001), ha iniziato una nuova "vita", di cui il volume in questione rappresenta un tassello fondamentale.
Nel primo saggio Gianna A. Mina Zeni ricostruisce le principali vicende che portarono alla costituzione delle collezioni come le vediamo oggi, mentre Walter Canavesio si occupa delle principali vicende legate all'edificio stesso; vengono poi affrontati i cinque nuclei portanti delle Collezioni del museo: Giorgio Zanchetti si occupa della nota gipsoteca monumentale di Vincenzo Vela e del nucleo di opere plastiche poco studiate del fratello maggiore Lorenzo, scultore animalista e decoratore; Sergio Rebora affronta, per la prima volta in modo analitico, la pinacoteca di famiglia, nella quale individua uno spaccato della pittura lombarda e piemontese della seconda metà dell'800; Marina degl'Innocenti indaga la variegata collezione di disegni e di grafica; Giovanna Ginex, coordinatrice scientifica del volume, considera e illustra l'inedito e prestigioso fondo di fotografie antiche; Stefania Bianchi, infine, mette a fuoco le peculiarità della altrettanto inedita biblioteca di famiglia. Ai saggi seguono le schede dettagliate delle opere riprodotte nelle numerose tavole (di Lucia Pini sono quelle relative alla pinacoteca di famiglia).
Le ricerche effettuate in occasione di questa pubblicazione hanno permesso di giungere a nuove attribuzioni, com'è il caso ad esempio del Genio Alato di Francesco Hayez - finora attribuito alla bottega di Appiani -, ma anche di affermare il ruolo fondamentale della fotografia nell'attività di Vincenzo Vela, oltre che di confermarne le sue qualità di disegnatore, o di ribadire l'importanza della biblioteca privata nell'approfondire la conoscenza dei personaggi che veniva chiamato a ritrarre.
I numerosi rimandi che il lettore può fare da una collezione all'altra e che rendono particolarmente interessante il Museo Vela, sono resi possibili nel volume dall'elevato numero di illustrazioni e dall'accento posto su questo aspetto dalla realizzazione grafica (grafica Gabriele Miccichè). I saggi sono infatti accompagnati da un ricco apparato di tavole e di minimali, tutti a colori, che aumentano la godibilità del volume e permettono al lettore di cogliere al meglio la qualità dei copiosi materiali trattati, siano essi noti o inediti (foto Andy Vattilana, Mauro Zeni). Usato buone condizioni.
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