Natura morta tra Milano e Parma in età Barocca Felice Boselli, rettifiche e aggiunte
Autore/i | Ferdinando Arisi | ||
Editore | Edizioni Tip.Le.Co | Luogo | Piacenza |
Anno | 1985 | Pagine | 544 |
Dimensioni | 23x31 (cm) | Illustrazioni | 723 ill. b/n e col n.t. - colors and b/w ills |
Legatura | tela ed. sovracc. ill. colori - hardcover dustjacket | Conservazione | Usato buone condizioni- Used Good |
Lingua | Italiano - Italian Text | Peso | 3000 (gr) |
ISBN | N/D - N/A | EAN-13 | N/D - N/A |
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Le monografie di Ferdinando Arisi sono tuttora valide, ma nella prima importante monografia (1973) c’è ancora un elevato numero di attribuzioni non sempre condivisibili. E' importante consultare anche il suo "Natura Morta tra Milano e Parma in età Barocca" in cui corregge il tiro ed è rappresentata un’interessante selezione della Natura Morta Padana.
Felice Boselli (1650 Piacenza– Parma 1732) era attivo in area padana e la sua arte costituisce uno dei migliori esempi di natura morta dell'Italia Settentrionale.
E’ un rappresentante dello stile ‘vernacolare’ della pittura italiana che dal Seicento è sempre stata un interessante e insistente contraltare alle opere dominate dal gusto ecclesiastico o dinastico. Boselli e Angelo Maria Crivelli, suo contemporaneo operante nella stessa area, s'influenzarono vicendevolmente traendo spunto anche da alcuni modelli nordici, insistendo sulla quotidianità e la vita semplice che rappresenta con un realismo sobrio, senza scherno e non aneddotico. Le scene impegnative con figure sono tuttavia abbastanza rare, più frequenti invece le sue nature morte. Scrive bene Ferdinando Arisi nella sua monografia del 1973: 'Boselli è artista estroso, con impennate arditissime e slanci lirici che poi si smorzano o affogano nel reale quotidiano.'
Usato buone condizioni, strappetti alla sovraccoperta.
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