Palazzo Carignano Gli appartamenti barocchi e la pittura del Legnanino
Autore/i | a cura di Edith Gabrielli | ||
Editore | Gruppo Editoriale Giunti | Luogo | Firenze |
Anno | 2011 | Pagine | 376 |
Dimensioni | 25X26 (cm) | Illustrazioni | ill. a colori n.t. |
Legatura | bross. con alette | Conservazione | |
Lingua | Peso | 2100 (gr) | |
ISBN | 8809767829 | EAN-13 | 9788809767829 |
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(Coll. Cataloghi Mostre GAMM).
Torino, Palazzo Carignano, 18 marzo - 26 giugno 2011.
Dopo oltre mezzo secolo, saranno finalmente accessibili al pubblico gli appartamenti barocchi di Palazzo Carignano, la parte certamente più spettacolare del palazzo, progettato nella seconda metà del Seicento da Guarino Guarini e giustamente considerato uno dei capolavori del Barocco europeo. Con il restauro di questi ambienti - che ospitarono tra l'altro lo studio del conte di Cavour - in occasione delle celebrazioni dell'Unità d'Italia nasce a Torino un nuovo percorso museale: si potranno infatti visitare l'Appartamento di Mezzogiorno, noto anche come ''Appartamento dei principi'' e famoso per lo splendore delle boiseries e degli specchi che ne rivestono le pareti, l'Appartamento di Mezzanotte, lo scalone monumentale, che conduce al Parlamento Subalpino, visibile nel percorso, ed anche alcune zone da sempre chiuse al pubblico e dunque in qualche modo 'segrete', come le scale elicoidali su piazza Carignano e i suggestivi sotterranei. Proprio in questi ambienti la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte, in stretta collaborazione con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte, allestirà una mostra dedicata a Stefano Maria Legnani detto il Legnanino (1661-1713), l'autore di quasi tutte le decorazioni a fresco di Palazzo Carignano. Formatosi tra Milano, Bologna e Roma, ove si avvicinò al grande principe dell'Accademia, Carlo Maratta, il pittore divenne ben presto uno dei maestri più noti del suo tempo, specie nel campo della grande decorazione a fresco e delle pale d'altare. Rendono testimonianza della sua qualità le imprese realizzate in Piemonte, a Novara e soprattutto a Torino: la capitale sabauda conserva infatti tra l'altro le splendide prove nella cappella della Congregazione dei Banchieri e dei Mercanti e nell'attuale Palazzo Barolo. La mostra, ideata e curata dal Soprintendente Edith Gabrielli, si sviluppa intorno ad una trentina di opere, provenienti da chiese, palazzi e musei di tutta Italia. In buona parte esse spettano allo stesso Legnanino, come la pala per la chiesa romana di San Francesco a Ripa - la prima opera nota - o il grande telero di Miasino. Altre, invece, testimoniano il lavoro dei maestri e dei contemporanei, da Carlo Maratta, presente con tre prove d'eccezione, tra cui la Fuga in Egitto di Sant'Isidoro, a Andrea Pozzo fino a Daniele Seiter: di quest'ultimo in particolare, grazie alla concessione della Procura della Repubblica di Chieti, si presenta una splendida pala per la chiesa torinese di Santa Cristina, attualmente sotto sequestro giudiziario. L'allestimento è curato dall'architetto Salvatore Simonetti, a cui si deve inoltre la direzione degli interventi di restauro nel Palazzo. L'apertura del percorso di visita negli Appartamenti barocchi e la mostra dedicata a Legnanino sono resi possibili grazie al fondamentale sostegno della Compagnia di San Paolo, partner privilegiato della Soprintendenza di Torino, specie per quanto riguarda Palazzo Carignano. L'Opera Barolo ha inoltre garantito una preziosa collaborazione istituzionale, consentendo anche l'accesso gratuito al proprio palazzo. La mostra si avvale del generoso contributo della Banca Regionale Europea. L'organizzazione è stata affidata a Civita. (T-CA)
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