Restauro urbano a San Pietro a Patiero Francesco Venezia
Autore/i | Vittorio Fiore | ||
Editore | Alinea Editrice | Luogo | Firenze |
Anno | 2000 | Pagine | 36 |
Dimensioni | 23x23 (cm) | Illustrazioni | ill. a colori e b/n n.t. - colors and b/w ills |
Legatura | bross. ill. a colori - paperback | Conservazione | Nuovo - New |
Lingua | Italiano - Italian text | Peso | 300 (gr) |
ISBN | 8881254247 | EAN-13 | 9788881254248 |
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(Momenti di Architettura Contemporanea 8).
Dopo aver presentato diverse istituzioni all'interno di questa collana -quali musei, chiese, edifici per la ricerca e la didattica, centri culturali e biblioteche-, questo intervento di edilizia residenziale di Francesco Venezia, realizzato nel contesto di un programma di riqualificazione urbana varato dal Comune di Napoli a seguito degli eventi sismici del 1980, contribuisce a definire un brano di città esistente tramite un progetto nel quale sono segnate le soglie dello spazio urbano e le diverse stanze attraverso le quali questo si articola.
In questo brano di città sono visibili alcuni dei temi che da Gibellina ad Amiens connotano parte delle esperienze progettuali dell'autore, come le relazioni ottiche prodotte dalla sequenza di aperture in fuga prospettica, il recinto murato come successione di vani a cielo aperto, l'edificio- ponte come condizione estrema dell'abitare e del rappresentare l'istituzione -la sala consiliare sopra lo spazio di ingresso al palazzo.
Questo progetto -definito di restauro urbano dallo stesso autore, con un termine di fertile ambiguità- non prende le mosse esclusivamente dalla mera osservazione del luogo, ma dal conflitto tra le idee che preesistono ad esso e la resistenza che il luogo stesso oppone a queste idee. Da una parte quindi il recupero dei caratteri simbolici del sito, dall'altra la definizione di nuovi equilibri, con un atteggiamento svincolato da criteri di ripristino e deterministica adesione ai tracciati e ai sedimi originari.
Ciò anche attraverso una composizione dei frammenti e dei lacerti, che vengono programmaticamente inglobati nel nuovo spazio urbano, sia alla scala del singolo elemento -le sette colonne di spolio alla base del podio gradinato il quale a sua volta caratterizza il rapporto tra il complesso architettonico e la piazza attraverso il sedime dell'isolato preesistente- sia alla scala dell'edificio -il corpo d'angolo che racchiude la sala consiliare della circoscrizione.
Un principio compositivo di sapore antico ma che è parte di una "tradizione moderna" praticata specialmente da alcuni protagonisti del primo razionalismo italiano e che negli anni Cinquanta ha alcuni tra i suoi esempi più convincenti.
Note alle condizioni del volume
Nessuna. (T-CA)
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