Ritratto di Casale
Autore/i | Mercedes Viale Ferrero | ||
Editore | Istituto Bancario San Paolo | Luogo | Torino |
Anno | 1966 | Pagine | 152 |
Dimensioni | 20x26 (cm) | Illustrazioni | ill. a colori e b/n n.t. - colors and b/w ills |
Legatura | bross. ill. a colori - paperback | Conservazione | usato buone condizioni - used good |
Lingua | Italiano - Italian text | Peso | 1000 (gr) |
ISBN | N/D - N/A | EAN-13 | N/D - N/A |
Prezzo | 36.15 € | Sconto | 80% |
Prezzo scontato | 7.23 € |
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Edizione speciale edita da Grafica Amilcare Pizzi per Istituto Bancario San Paolo Torino.
La storia di Casale, prima libero comune e successivamente dominio aleramico, capitale del Monferrato coi Paleologi, parte del Ducato di Mantova coi Gonzaga, non si identifica con la storia del Piemonte se non relativamente tardi. Soltanto all'inizio del Settecento Vittorio Amedeo Il di Savoia riusci ad assicurarsene l'ambito possesso.
Casale ha, nonostante ciò, una importanza centrale per le sorti e per le arti piemontesi: e questo fin dagli antichissimi tempi in cui S. Evasio erigeva ivi una modesta chiesa nel luogo dell'attuale maestoso Duomo, intorno a cui sarebbe cresciuto più tardi il nucleo cittadino; fin da quando il santo Vescovo di Vercelli, Eusebio, saliva pellegrino il vicino monte di Crea. Per secoli - dai tempi degli Amedei fino a Vittorio Amedeo II - Casale fu il principale obbiettivo delle mire espansionistiche sabaude, ed in questo senso determinò a lungo gli orientamenti militari e politici del Piemonte.
Quanto all'arte, è ben noto come Martino Spanzotti, che a giusto titolo può considerarsi il fondatore della pittura piemontese, fosse cittadino di Casale prima che di Vercelli e di Torino. Suddito dei Marchesi di Monferrato era Macrino d'Alba; Moncalvo, vicinissimo a Casale, fu la patria d'elezione di Guglielmo Caccia, detto appunto il Moncalvo. A Casale nacquero Nicola Musso e Pietro Francesco Guala, pittori tra i più significativi rispettivamente del Sei e del Settecento piemontese; a Casale vissero ed operarono architetti come gli Scapitta.
In un discorso sull'arte del Piemonte non si poteva insomma non ricordare, con particolare rilievo, Casale; anche se il volume di questo anno ha inteso presentare la città non soltanto per quanto la lega al Piemonte ma anche per quanto, da esso, la distingue: un inconfondibile accento che è la conseguenza di una straordinaria varietà di influenze artistiche, di echi culturali, di vicende storiche.
Note alle condizioni del volume
Usato buone condizioni, lievi segni del tempo, scritta a penna alla prima pagina di testo. (T-CA)
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