Tiziano e la pittura del Cinquecento tra Venezia e Brescia
Autore/i | a cura Francesco Frangi | ||
Editore | Silvana Editoriale | Luogo | Milano |
Anno | 2018 | Pagine | 240 |
Dimensioni | 24x29 (cm) | Illustrazioni | 150 ill. a colori e b/n n.t. - colors and b/w ills |
Legatura | bross. ill. a colori con alette - paperback | Conservazione | Nuovo - New |
Lingua | Italiano - Italian text | Peso | 1600 (gr) |
ISBN | 8836639380 | EAN-13 | 9788836639380 |
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Brescia, Museo Santa Giulia, 21 marzo - 1 luglio 2018.
Tiziano realizzò due imprese di notevole prestigio per la città di Brescia. Negli anni della sua prima maturità, tra il 1520 e il 1522, il grande artista veneto dipinse lo spettacolare polittico commissionato dal vescovo Altobello Averoldi, tuttora conservato nella collegiata dei Santi Nazaro e Celso. Alla fase estrema della sua carriera risalgono invece le tre poderose tele con le Allegorie di Brescia destinate al salone del palazzo della Loggia, ultimate nel 1568 e andate distrutte in un incendio già nel 1575.
Il rapporto tra Tiziano e la città lombarda fu tuttavia ben più sostanzioso e continuativo di quanto ci raccontano questi due episodi. L’intera storia pittorica del Cinquecento a Brescia si svolge, infatti, nel segno di un dialogo costante con il maestro cadorino, il cui linguaggio innovativo costituì un riferimento imprescindibile per i maggiori esponenti della scuola locale, da Savoldo a Romanino, a Moretto.
Da questo confronto tra la tradizione coloristica veneziana e il naturalismo lombardo scaturì un capitolo tra i più affascinanti della cultura figurativa in Italia settentrionale. (T-CA)
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