Elogio della cravatta
Autore/i | Mariarosa Schiaffino, Irvana Malabarba | ||
Editore | IdeaLibri | Luogo | Rimini |
Anno | 1994 | Pagine | 96 |
Dimensioni | 13x22 (cm) | Illustrazioni | ill. a colori e b/n n.t. - colour and b/w ills |
Legatura | cart. edit. sovracc. ill. - hardcover with dust jacket | Conservazione | Usato Ottime Condizioni - used very good |
Lingua | Italiano - Italian text | Peso | 600 (gr) |
ISBN | 887082019X | EAN-13 | 9788870820195 |
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(Piccoli piaceri 3).
Illustrazioni di Franco Testa, Cinzia Antinori.
Presentazione di Giovanni Nuvoletti.
ORNAMENTO superfluo, sogno inconfessato, capriccio della fantasia, nota di colore, richiamo sessuale, status symbol, argomento filosofico, segno e comunicazione, test di personalità... ma anche nodo scorsoio, capestro velleitario, cappio imbelle e strangolicchio pericoloso...
Tutto questo e molto più ancora è quella piccola striscia di stoffa che la mattina ci annodiamo al collo per completare il nostro abbigliamento o che ci mettiamo solo quando decidiamo che "sì, la cravatta oggi ci vuole" (e in quel momento le attribuiamo ancora più importanza, riconoscendole implicitamente un ruolo ideologico, una funzione precisa).
Esiste una scienza della cravatta? Gli esperti lo affermano e subito dopo lo negano, ma certo la cravatta interessa da vicino psicologi, sociologi e semiologi, e può essere usata con profitto negli uffici di selezione del personale.
Esiste comunque una storia di questo frivolo accessorio: è ricca, avventurosa, curiosa, e la dice lunga sul nostro passato perché c'è di mezzo la guerra (da cui è nata) e l'amore, la vanità e la gloria, i dan-dies e i rivoluzionari, i gagà sfaccendati e gli architetti razionalisti, l'affascinante Louise de La Vallière e Brummell, il duca di Windsor e Filippo Turati, fino agli executive men e ai punk recentissimi. Esiste una letteratura cravattiana, e annovera trattati filosofici ottocenteschi, libelli, satire, prontuari, versi... Per non parlare delle cravatte degli scrittori e di quelle che gli scrittori hanno fatto indossare ai loro personaggi, dal Gattopardo al Grande Gatsby.
E certo esiste anche una attualità della cravatta: un ritorno all'ordine e al classico, il gusto del particolare elegante, del colore giusto, degli accostamenti raffinati... Mentre gli stilisti italiani trionfano come padri della patria, la cravatta made in Italy, da tempo ai vertici del mercato internazionale, continua a conquistare il mondo. Rispuntano persino le cravatte nere per la gran sera e i papillons un po' esibizionisti, ma pieni di personalità... E allora, ecco un invito a scoprire presente e passato, virtù e vezzi, regole e ragioni di questo "fragile emblema della maschile vanità", come scrive Giovanni Nuvoletti, "quintessenza della futilità delle mode e insieme della perennità della Moda' '.
Il Conte GIOVANNI NUVOLETTI, che introduce la materia del libro e ne diventa cerimoniere, è uno degli arbitri d'eleganza del nostro tempo, esperto di costume, scrittore raffinato, romanziere di successo. Ha pubblicato tre libri: Gardenie e caviale (1968), Un matrimonio mantovano (1972) e Un adulterio mantovano (1981).
Note alle condizioni del volume
Nessuna (T-CA)
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